Un torneo di pallavolo in carrozzina per festeggiare il 26esimo anniversario dell’Unità Spinale di Pietra Ligure
- Postato il 21 maggio 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Pietra Ligure. Venerdì 23 maggio 2025 l’Unità Spinale dell’Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure diretta dal dott. Antonino Massone festeggia 26 anni di attività con un evento sportivo simbolico e partecipato: un torneo di pallavolo in carrozzina che vedrà sfidarsi sei squadre miste, formate da pazienti ed ex-pazienti dell’unità, operatori sanitari, studenti di fisioterapia e persone con lesione midollare provenienti da altre realtà del territorio.
Una giornata pensata non solo per celebrare l’importante traguardo della struttura di Asl2, ma anche per ribadire due messaggi centrali: l’importanza dell’attività fisica e sportiva nella vita della persona mielolesa e il valore della relazione continua tra operatori, pazienti e comunità esterna. Sempre più evidenze indicano la necessità di una medicina proattiva.
Per le persone con lesione midollare, il movimento non è solo possibile: è necessario. Negli ultimi anni si è consolidata una visione della medicina sempre più orientata alla prevenzione, al mantenimento della salute e alla promozione dell’autonomia. Una medicina proattiva, capace di anticipare i problemi invece di limitarsi a curarli quando si manifestano. Questo approccio è particolarmente importante quando si parla di persone con lesione al midollo spinale. La ricerca e l’esperienza clinica dimostrano che mantenere una buona forma fisica non è solo utile, ma fondamentale per la qualità della vita, per almeno tre motivi principali: prevenzione delle complicanze secondarie, salute cardiovascolare e metabolica, benessere psicologico e identità.
In sintesi: per la persona mielolesa, l’attività fisica non è solo un’opzione, ma una parte integrante del percorso di salute. Lo sport, e in particolare uno sport di squadra come la pallavolo, rappresenta un potente motore di benessere fisico e psicosociale. Rende visibile la forza della persona oltre la lesione, e promuove una visione attiva e partecipata della riabilitazione. Il torneo sarà anche un momento di osmosi reale tra chi vive e lavora all’interno dell’Unità Spinale e chi porta avanti percorsi di vita attiva in altre realtà: un ponte tra mondi che si arricchiscono a vicenda, attraverso il movimento, il gioco e lo scambio di esperienze.
Investire in sport, educazione al movimento e programmi di allenamento adattato significa promuovere una vera medicina del futuro: attiva, partecipata e centrata sulla persona. L’iniziativa è aperta a tutti, con il desiderio di avvicinare il pubblico alla cultura dell’inclusione e dello sport adattato, e di festeggiare 26 anni di impegno condiviso tra pazienti e professionisti.