Un Monet rubato dai nazisti durante la guerra è stato restituito a una famiglia ebrea

  • Postato il 10 ottobre 2024
  • Di Agi.it
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Un Monet rubato dai nazisti durante la guerra è stato restituito a una famiglia ebrea

AGI - Un'opera di Monet, sottratta dai nazisti a una coppia di ebrei durante la Seconda guerra mondiale, è stata restituita ai discendenti, spiega un comunicato dell'Fbi. Adalbert e Hilda Parlagi acquistarono la tela, intitolata 'Bord de Mer', durante un'asta, in Austria, nel 1936.  Dopo che la Germania nazista annesse il Paese nel 1938, i Parlagi dovettero fuggire, lasciando i loro beni in un deposito. Nel 1940 le truppe tedesche sequestrarono tutto, tra cui altre sette opere d'arte, e l'opera passò nelle mani di un mercante d'arte. Il Monet, che risale agli intorno al 1865, è successivamente "scomparso" nel 1941.

Perlagi cercò di rintracciare la tela, al termine del conflitto, fino alla data della sua morte, avvenuta nel 1981. La ricerca, quindi, passò nelle mani di suo figlio, che non ottenne alcun risultato fino al 2012, anno del suo decesso. L'Fbi si è mossa nel 2021 quando la Commission for Looted Art in Europe ha contattato le autorità affinché si dedicassero alla scomparsa. La pista da seguire era la soffiata di un mercante di New Orleans che aveva spiegato di aver acquistato il Monet nel 2017 e poi di averlo rivenduto a collezionisti privati, due anni dopo. L'opera è ricomparsa nel 2023 quando è stata messa in vendita in una galleria a Houston, in Texas.  Gli agenti dei servizi americani e i detective della polizia di New York hanno contattato i 'nuovi' proprietari del quadro, che non ne conoscevano la provenienza, né tanto meno il fatto che era stato il frutto di un saccheggio.

 

 

 James Dennehy, vicedirettore responsabile dell'FBI a New York, ha affermato che i suoi agenti si sono sentiti "onorati" di aver contribuito a restituire l'opera". "Sebbene questo Monet sia indubbiamente prezioso, il suo vero valore risiede in ciò che rappresenta per la famiglia Parlagi", ha affermato Dennehy in un comunicato stampa. "È un legame con la loro storia, con i loro cari e con un'eredità che è stata quasi cancellata. Le emozioni legate al recupero di un qualcosa preso così brutalmente non possono essere misurate in dollari: non hanno prezzo".

 

 

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Agi.it

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