Un Mondiale U17 extralarge con vista sulla Coppa del mondo 2026
- Postato il 3 novembre 2025
- Di Il Foglio
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Un Mondiale U17 extralarge con vista sulla Coppa del mondo 2026
A partire da oggi e fino al 27 novembre, Doha è pronta ad accogliere nuovamente la Coppa del mondo. La capitale del Qatar torna a essere l’epicentro del calcio internazionale, questa volta ospitando la competizione riservata alla categoria U17, che la Fifa utilizzerà come banco di prova in vista della rassegna iridata delle nazionali maggiori. Ai Mondiali U17, infatti, prenderanno parte per la prima volta 48 squadre come nella versione senior in programma il prossimo anno negli Stati Uniti, in Canada e in Messico. Questo aumento raddoppierà il numero totale di partite, che passeranno da 52 a 104 e si disputeranno tutte nell’immenso centro tecnico dell’Aspire Academy. L’edizione qatarina inaugura inoltre il nuovo ciclo a cadenza annuale, ispirato in parte all’idea sostenuta quattro anni fa dal presidente della Fifa Gianni Infantino e da Arsène Wenger - oggi responsabile dello sviluppo globale del calcio presso la federazione internazionale - di organizzare i Mondiali delle nazionali maggiori ogni due anni. Il nuovo formato del torneo giovanile nasce da una proposta della Federcalcio della Liberia, presentata nel 2021 durante lo stesso congresso Fifa in cui venne avanzata l’ipotesi di rendere biennale la Coppa del Mondo senior. Da quell’iniziativa ha preso avvio un processo di analisi che Infantino ha descritto come “il più inclusivo e approfondito che il mondo del calcio abbia mai visto su scala globale”.
Meno approfondito e inclusivo, invece, è stato il processo di selezione della nazione ospitante, a cui sono state affidate in un unico pacchetto le prime cinque edizioni. Al momento dell’assegnazione, avvenuta il 14 marzo 2024, a soli quattro mesi dall’apertura del bando per candidarsi, la Fifa ha sottolineato che diversi paesi desideravano ospitare la manifestazione, senza però citarne i nomi. Qualche giorno più tardi si è scoperto che tra questi figurava la Danimarca, che tramite la propria Federcalcio ha denunciato al quotidiano nazionale Ekstrabladet di non aver mai ricevuto risposta dopo aver espresso il proprio interesse. A quanto pare, il paese nordico non sarebbe stato l’unico paese ignorato. La Fifa avrebbe sorvolato anche sulla candidatura congiunta di Indonesia e Singapore e puntato tutto sul Qatar, uno dei principali alleati del presidente Infantino. Allo stesso modo, l’organismo calcistico internazionale ha scelto il Marocco - altro alleato e co-organizzatore dei Mondiali 2030 - per ospitare i Mondiali U17 femminili, anch’essi a cadenza annuale.
Il Marocco, fresco vincitore del Mondiale U20, è presente in Qatar e sarà una delle dieci nazionali africane a partecipare alla competizione. Si tratta di una prima assoluta per l’Africa, che mai aveva avuto così tante rappresentanti nella categoria U17, pur essendo il continente più vincente con sette titoli complessivi conquistati: cinque dalla Nigeria e due dal Ghana. L’ultimo successo africano risale al 2015, quando Victor Osimhen guidò le Super Aquile al trionfo, laureandosi capocannoniere con dieci reti.
Nel corso dei suoi quarant’anni di storia, i Mondiali U17 hanno visto emergere decine di campioni che hanno poi lasciato il segno. Nel 1993 l’Italia uscì malamente nella fase a gironi, ma Francesco Totti si mise in luce realizzando l’unico gol degli Azzurrini contro il Messico. A 32 anni di distanza, il ruolo della leggenda della Roma è stato raccolto da Samuele Inácio Piá, figlio dell’ex attaccante di Napoli e Atalanta. Attualmente in forza al Borussia Dortmund, Piá guiderà la Nazionale allenata da Massimiliano Favo con l’obiettivo di brillare in una competizione il cui massimo traguardo italiano resta il quarto posto del 1987.
A incarnare visione e intelligenza dei numeri dieci è la mascotte del torneo, Boma, che rende omaggio a Bora Milutinovic. Il tecnico serbo, noto per aver allenato cinque nazionali diverse ai Mondiali, ha contribuito allo sviluppo del calcio in Qatar, dove la FIFA spera possa partire una nuova era di opportunità concrete per i giovani talenti di tutto il mondo.
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