Un milkshake di latte e feci materne
- Postato il 2 novembre 2024
- Di Focus.it
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Un insolito e apparentemente disgustoso mix potrebbe rivelarsi prezioso, per la salute dei neonati venuti al mondo con parto cesareo. Nutrirli al primo pasto con latte materno unito a una piccola quantità di feci della madre potrebbe introdurre microrganismi utili nel loro intestino, e avere un impatto positivo prolungato sulla loro salute. I benefici di questa curiosa forma di trapianto fecale sono emersi in uno studio ancora preliminare presentato alla IDWeek, un meeting annuale di infettivologi ed epidemiologi tenutosi a Los Angeles.. Il tipo di nascita e i batteri. Da tempo si ipotizza che il parto cesareo, evitando ai nascituri il passaggio attraverso il canale del parto della madre, privi i piccoli dell'utile "contaminazione" con i batteri benefici materni, consegnando loro una flora batterica alterata e indebolita.
Un ricco ed equilibrato microbioma intestinale è infatti fondamentale non solo per le funzioni digestive ma anche per le difese immunitarie: poiché i bambini si sviluppano nell'ambiente, teoricamente "sterile", dell'utero materno e acquisiscono gran parte del microbioma dalla madre, si ipotizza che alcune condizioni come asma, diabete e allergie siano più comuni nei nati con cesareo.
Va detto che alla fauna batterica dell'intestino dei neonati contribuiscono anche il tipo di allattamento e la dieta seguita dalla madre in gravidanza, oltre alle esperienze che il neonato farà nei suoi primi mesi di vita. Inoltre si pensa che gran parte delle differenze tra microbiomi dei nati con parto naturale o con cesareo spariscano nel corso del tempo.. Un tesoro nella cacca. Come spiegato su Nature, in passato si è tentato di "compensare" ai microrganismi mancanti dei nati con cesareo con la pratica di tamponare i neonati con i batteri prelevati dalla vagina della madre (vaginal seeding): una tecnica che ha avuto alterni successi, perché i microrganismi vaginali non sembrano colonizzare efficacemente l'intestino dei bambini. Non a caso, i batteri acquisiti dai bambini nati con parto naturale coincidono per la maggior parte con quelli della madre, ma non con i microrganismi della vagina, bensì con quelli dell'intestino.. Un pasto nutriente. Da qui l'idea di Otto Helve, Direttore del Dipartimento di salute pubblica del Finnish Institute for Health and Welfare di Helsinki, Finlandia, di provare a migliorare il microbioma dei bambini con una forma di trapianto fecale, una pratica molto promettente già usata e testata (negli adulti) contro molte patologie. Helve e colleghi hanno reclutato una trentina di donne con cesareo programmato all'Ospedale Universitario di Helsinki. A 15 dei loro neonati sono stati offerti, alla prima poppata, il latte della madre unito a 3,5 milligrammi di feci materne. Altri 16 bambini hanno ricevuto un placebo.. I benefici del poop milkshake. Anche se i bambini avevano tutti un microbioma simile alla nascita, a partire dal secondo giorno si è osservata una maggiore varietà di microrganismi nei bambini nutriti col mix di latte e feci, una complessità di microbioma che è proseguita fino ai 6 mesi, quando i piccoli hanno iniziato lo svezzamento.
I risultati sono ancora preliminari, perché lo studio si propone di seguire i piccoli fino ai due anni e perché non è stato fatto un confronto tra il microbioma dei piccoli reduci da trapianto fecale e quello di coetanei nati per via vaginale. In teoria, se la tecnica del "poop milkshake", come è stato soprannominato, funzionasse, nei due gruppi si dovrebbero osservare mix di batteri simili. Ciò peraltro era stato dimostrato nel 2020 in un piccolo studio pilota, tuttavia privo di un gruppo di controllo.. Non provateci a casa. Data la facile reperibilità degli "ingredienti", qualcuno potrebbe essere tentato di pensare che il mix benefico si possa ricreare per conto proprio. Ma gli autori della ricerca mettono in guarda dal fai-da-te, specificando che l'esperimento è stato compiuto in un ambiente controllato, per essere sicuri che le feci materne usate per i trapianti non contenessero patogeni, potenzialmente pericolosi per i neonati. Infatti, più della metà delle donne inizialmente coinvolte nello studio sono state scartate dalla lista delle possibili donatrici ai propri figli per via di patogeni presenti nelle feci. Inoltre, non è detto che la procedura si addica a tutti i neonati venuti al mondo con parto cesareo..