“Un infarto e quattro bypass non sono uno scherzo. Sono caduto e mi sono rialzato da solo perché odio la raccomandazione politica. De Martino? Erede di Corrado e Frizzi”: parla Claudio Lippi
- Postato il 24 giugno 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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80 anni lo scorso 3 giugno, Claudio Lippi è un volto che per anni è stato protagonista della tv e si è raccontato in una lunga intervista a Fanpage.it. A cominciare dall’essere nonno: “Quando sento la mia nipotina che dice: ‘Nonnino, nonnino’, temo per i miei bypass. Rischio di rimanerci secco. Pensa che sui social sono già morto tre volte”. Il riferimento è alle tante fake news che girano in rete e che parlano di morti o malattie inesistenti di personaggi famosi: “Sì, fanno il giochino: ‘Lutto in Rai, è morto Claudio Lippi’. Ma se si permettono di farlo è perché non si fa nulla per contrastarli. E allora io rispondo: ‘È vero, sono morto però sono sempre rinato. Se credete di ammazzarmi così, vi invito a farlo quotidianamente, mi allungate la vita’”.
Salute con acciacchi (“Ho avuto un infarto, ho quattro bypass. Poi ho avuto una pleurite essudativa. Insomma, non mi sono fatto mancare niente”), con i quali convive: “Certo, ci sono stati dei tempi di recupero considerevoli soprattutto dopo i bypass. È difficile tornare ai ritmi di prima. Io giocavo a tennis singolo. Correvo da una parte all’altra. Ero una pippa, però non mollavo la palla. Sai, io ho anche giocato a pallone con Raimondo Vianello“.
E quanto alla tv, a Pier Silvio Berlusconi che vuole una Mediaset meno trash vorrebbe parlare delle sue idee: “Visto che lo riconosce lo stesso Pier Silvio, quasi quasi, timidamente, mi viene da dire: ‘Mi riammettete nel circolo? Nel gruppo di quelli che hanno in testa cosa voglia dire una televisione non trash?’ Mi farebbe piacere fare una chiacchierata con lui anche per chiarire se creda ancora a quanto si è detto 19 anni fa. Poi, per carità, io sono resiliente. Un infarto e quattro bypass non sono uno scherzo. Sono caduto e mi sono rialzato da solo perché odio la raccomandazione politica. Mi sentirei un fallito se fossi raccomandato“.
E cosa ne pensa Lippi sul conduttore più amato del momento, Stefano De Martino? “I presupposti sono positivi, ma sarebbe sbagliato fare previsioni legate a un futuro che non conosciamo. De Martino di oggi è, nell’accezione popolare, un po’ l’erede di Corrado, di Frizzi, è una persona alla mano come loro. Ha avuto due momenti magici per chi ha talento. Ha ereditato Stasera tutto è possibile e Affari tuoi da Amadeus, facendolo dimenticare. Gli riconosco l’onestà, è rimasto con i piedi nella sua Napoli. A chi non nasce in una famiglia ricca, spesso scatta una molla di rivalsa per cui passettino dopo passettino riesce a dimostrare di avere talento”.
E quando a un suo presunto endorsement a Giorgia Meloni ci tiene a chiarire: “Poco dopo la nomina a Presidente del Consiglio, mi congratulai con Giorgia Meloni, che avevo avuto modo di conoscere. Non ho parlato di amicizia, casomai di disponibilità e di confronto. In quell’occasione dissi anche che tutti esultavano per la nomina di una donna a Primo Ministro e nessuno si chiedeva: ‘Come mai abbiamo avuto un Presidente del Consiglio donna solo nel 2025?’ Questo ho detto, ma è stato travisato. Per il resto sono tendenzialmente anarchico, perché credo che la verità non sia né a destra, né a sinistra. Sta nel mezzo”.
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