«Life finds a way», diceva Ian Malcolm nel film Jurassic Park, «la vita trova sempre una soluzione». Non importa quanto estreme siano le condizioni di un ambiente, qualcosa che ci sopravvive lo si trova (quasi) sempre.
Una consapevolezza valida anche in ambito scientifico che non ha in alcun modo rovinato la sorpresa al team dell'Institute of Deep-sea Science and Engineering di Sanya, in Cina: il gruppo di ricercatori ha appena scoperto l'ecosistema complesso più profondo del mondo.
Si trova nella Fossa delle Aleutine, a più di 9 km di profondità, ed è una comunità di specie diverse che sopravvivono anche in totale assenza di luce solare. Le loro scoperte sono documentate in uno studio pubblicato su Nature insieme alle immagini che qui di seguito raccontano alcuni momenti della ricerca.. Un tuffo dove l'acqua è (molto) profonda. Obiettivo della spedizione subacquea era esplorare le acque delle Fossa delle Aleutine e delle Curili, tra le più profonde al mondo, in cerca di vita.
Sappiamo infatti che sotto una certa profondità la luce del sole smette di penetrare, ma anche che ci sono specie viventi che hanno trovato altri metodi per produrre energia e prosperare negli abissi. Finora, però, avevamo incontrato queste comunità (per esempio quelle che vivono nei pressi dei vent idrotermali) a profondità massime di 7.000 metri o poco più.
Il team cinese, che è disceso negli abissi usando il sommergibile Fèndòuzhě, il primo prodotto in Cina ad avere posto per un equipaggio di tre persone, ha effettuato un totale di 23 immersioni divise tra le due fosse. Filmando tutto quanto in alta definizione, ha raccolto campioni di sedimento e di materiale biologico. I dati sono stati utilizzati per capire quali e quante specie fossero presenti negli ambienti che stavano esplorando.. Molluschi, vermi e… I risultati dei "tuffi" sono eccezionali: Fèndòuzhě ha scoperto diverse comunità animali che vivono (e prosperano) sotto i 7.000 metri. La più profonda è stata individuata a 9.533 metri sotto il livello del mare, un record per un ecosistema che, peraltro, ha dimostrato di essere in ottima salute:
popolato da molluschi gasteropodi e oloturie, ma anche da animali meno conosciuti come anfipodi e vermi policheti, è dominato in particolare da vermi tubolari della famiglia Siboglinidae, che raggiungono concentrazioni di quasi 6.000 esemplari per metro quadrato.
Se vi state chiedendo come faccia la vita a sopravvivere a queste profondità, la risposta è nei batteri, che producono metano e acido solfidrico – composti che i vari vermi e molluschi usano poi come fonte di energia. Il processo si chiama chemosintesi, e consente a queste enormi comunità biologiche di campare anche senza bisogno della luce del sole.
Le immersioni di Fèndòuzhě hanno documentato la loro presenza dai 5.800 m di profondità in giù. Gli autori dello studio spiegano che questi ecosistemi potrebbero essere molto più diffusi di quanto crediamo: quando parliamo di trivellare nelle profondità marine, dovremmo tenerne conto..