Un artista australiano firma i video del nuovo disco di Thom Yorke e Mark Pritchard
- Postato il 17 marzo 2025
- Musica
- Di Artribune
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Dai Radiohead ai The Smile (passando per la superband Atoms for Peace, esperienze da solista, dj set, e collaborazioni con mostri sacri quali UNKLE, Björk, Hans Zimmer e PJ Harvey), Thom Yorke continua a dimostrare una sorprendente iperattività creativa che non accenna a scemare.
Tall Tales: il nuovo disco di Thom Yorke e Mark Pritchard
Noncurante dei probabili effetti stucchevoli di una simile sovrapproduzione, l’eclettico musicista britannico si lancia in una nuova avventura discografica. E questa volta lo fa insieme al conterraneo Mark Pritchard. I due colleghi avevano già lavorato “back to back” nel 2016 per Beautiful People – featuring con Yorke contenuto nell’album di Pritchard, Under the Sun –, nel frattempo però i tempi si sono fatti maturi per qualcosa di più sostanzioso.
Frutto di questa ritrovata sinergia artistica è Tall Tales: il loro debut album che uscirà, sotto Warp Records il 9 maggio 2025. Nonostante la vicinanza con la data d’uscita del disco, il concepimento effettivo dei brani contenuti al suo interno risale al 2020, da quando cioè – in pieno lockdown – Yorke scrisse a Pritchard chiedendogli di mandargli alcune tracce per lavorarci a quattro mani. Una gestazione lunga e ragionata che ha partorito dodici tracce immaginifiche.
L’artista Jonathan Zawanda per York e Pritchard
A proposito di immagini, centrale all’interno del progetto è la presenza dell’artista multimediale Jonathan Zawada che ha prodotto non solo l’intero concept grafico, ma anche un cortometraggio in progress dal quale sono estratti i due videoclip che anticipano la pubblicazione del disco. Considerato un vero e proprio componente della band, Zawada è stato scelto per realizzarne tutta la parte visiva: un elemento di particolare importanza che ha sempre contraddistinto le rispettive produzioni di Yorke e Pritchard.
I videoclip firmati da Zawada
Caratterizzato dall’uso di colori molto accessi e atmosfere pop surrealiste, lo stile del videomaker australiano raggiunge l’apice nel video del primo singolo scelto, Back in the Game. Realizzato interamente con Blender (noto software open source di modellazione e animazione 3D), il videoclip catapulta lo spettatore in una dimensione straniante che solo poco dopo inizia a prendere la forma di una parata misteriosa. Protagonisti di questa sfilata “weird” sono alcuni personaggi che, vestiti con abiti coloratissimi e mascheroni grotteschi, sembrano sbucare da un dipinto di James Ensor. Compatte e dondolanti, le strane figure procedono tutte in direzione di un museo d’arte (moderna?) dal quale vengono lanciati alcuni dipinti della collezione verso un falò appiccato alla base del palazzo.
Meno psichedelico del precedente, ma ugualmente riflessivo nei confronti dello spirito del nostro tempo, è invece il videoclip del II singolo estratto, This Conversation is Missing your Voice. Qui lo scenario è completamente diverso, e adesso si è invitati a seguire l’ipnotico percorso che numerosi pacchi postali compiono su lunghi nastri trasportatori prima di essere smistati. Tra uno scatolone e l’altro ne compaiono alcuni sui quali sono impresse quelle che sembrerebbero delle antiche stampe calcografiche; se non fosse per i soggetti raffigurati. In quello che sembra un excursus illustrato nella storia dell’evoluzione paesaggistico antropocentrica, compaiono soggetti e scenari futuristici che non lasciano presagire niente di buono. Il finale onirico, quasi da visione post mortem, getta alcune riflessioni sulle quotidiane modalità di utilizzo del tempo individuale: un concetto che viene esplicitamente espresso, a più riprese, dal testo della canzone (“TV Eyes A waste of my time In need of some attention”, e ancora “When you know it’s time When you know it’s time to go”).
Valerio Veneruso
L’articolo "Un artista australiano firma i video del nuovo disco di Thom Yorke e Mark Pritchard" è apparso per la prima volta su Artribune®.