Un anno fa la finale a Roma, poi cosa è successo a Jarry? Il tennista svela come le vertigini improvvise lo abbiano portato fino alla depressione
- Postato il 5 agosto 2025
- Tennis
- Di Il Fatto Quotidiano
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Un anno fa lottava e perdeva con onore in finale agli Internazionali d’Italia contro Alexander Zverev (6-4, 7-6) e conquistava la posizione numero 16 nella classifica mondiale (suo best ranking). Oggi Nicolas Jarry sta provando a tornare ai suoi livelli, ma con qualche difficoltà. Il cileno si trova in centesima posizione. A provocare il suo crollo in classifica e nei risultati non è stato nessun infortunio muscolare o articolare, ma uno strano problema che lo ha messo ko. Jarry ha riacquisito continuità nell’ultimo mese e mezzo, ma prima ha inanellato una serie di sconfitte consecutive non indifferente. Anche per una forma di depressione generata da una causa atipica: un disturbo al nervo vestibolare che gli causava vertigini improvvise.
“Non volevo più alzarmi dal letto”: la rivelazione di Jarry
Nel corso di un’intervista al quotidiano cileno El Mercurio, Jarry ha raccontato di aver sofferto di neurite vestibolare. Si tratta di un disturbo che causa vertigini improvvise e intense, dovute all’infiammazione del nervo vestibolare, che è responsabile del mantenimento dell’equilibrio. Questa infiammazione è spesso causata da un’infezione virale. Un problema che ha tartassato la mente di Jarry, al punto da farlo cadere in depressione, come raccontato da lui stesso: “Quando sono tornato in Cile, sono caduto in depressione. Non volevo alzarmi dal letto e ho dovuto parlare con il mio psichiatra per iniziare a prendere qualcosa che mi aiutasse. Ma in quei momenti bui, pensavo che non avrei potuto giocare al livello che desideravo”, ha spiegato Jarry nel corso dell’intervista. Il periodo in questione è tra fine 2024 e inizio 2025. Il cileno ha terminato a ottobre – a Parigi – la sua stagione tennistica, ma è poi rientrato subito, l’1 gennaio, a Brisbane.
Il doppio stop tra gennaio e marzo
Poi però due periodi di stop: Jarry non ha giocato tra metà gennaio e metà febbraio e si è rifermato per tutto il mese di marzo. E anche quando ha continuato a scendere in campo, non è riuscito a rendere come fatto a Roma qualche mese prima. Il bilancio dei primi 4 mesi è stato infatti decisamente negativo: 12 partite, 3 vittorie e ben 9 sconfitte, di cui 5 consecutive. Alcune arrivate anche contro tennisti sulla carta sfavoriti, come per esempio Schwartzman a fine carriera o Comesana. Sconfitte che l’hanno portato alla posizione 150 del ranking ATP a maggio.
Jarry ha provato nei mesi successivi a ritrovare continuità, ma senza riuscirci: a Roma l’eliminazione al secondo turno contro Francisco Cerundolo, tra Ginevra e Roland Garros due sconfitte al primo turno contro Popyrin e Fils. Il primo spiraglio di luce è arrivato a Wimbledon: Jarry ha disputato le qualificazioni a causa della discesa verticale nel ranking ATP (oggi è numero 100) e tra qualificazioni e primi turni ha ottenuto sei vittorie consecutive, battendo anche tennisti del calibro di Holger Rune e il giovanissimo Joao Fonseca. L’ultima partita giocata è quella a Kitzbuhel, in Austria, contro Botic van de Zandschulp, dove è arrivata una sconfitta in tre set. Ma il peggio per il tennista alto oltre due metri adesso sembra esser passato.
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