Ultimatum di 72 ore degli Usa all'ambasciatore sudafricano a Washington  

  • Postato il 15 marzo 2025
  • Di Agi.it
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Ultimatum di 72 ore degli Usa all'ambasciatore sudafricano a Washington  

AGI - Gli Stati Uniti hanno concesso all'ambasciatore sudafricano a Washington, Ebrahim Rasool, 72 ore di tempo per lasciare il Paese dopo che il ministro degli Esteri statunitense lo ha dichiarato "persona non grata". Lo ha reso noto all'Afp un portavoce del ministero degli Esteri sudafricano. "Il Dipartimento di Stato lo ha informato ieri che aveva 72 ore per lasciare il Paese", ha affermato Chrispin Phiri, confermando quanto riportato dai media sudafricani.

TENSIONI TRA USA E SUDAFRICA

La tensione tra gli Usa e il Sudafrica è cresciuta negli ultimi giorni dopo che il segretario di Stato americano Marco Rubio ha accusato Rasool di alimentare tensioni razziali e di nutrire sentimenti ostili nei confronti degli Stati Uniti e del presidente Donald Trump. In un messaggio sul social network X, venerdì, Rubio ha dichiarato che "l'ambasciatore sudafricano negli Stati Uniti non è più il benvenuto" nel suo Paese, definendolo "razzista" e accusandolo di "odiare" gli Usa e il suo presidente.

"Non abbiamo nulla di cui discutere con lui, e quindi è considerato persona non grata", ha concluso il segretario di Stato, allegando al suo messaggio un link dal sito digitale di estrema destra Breitbart News, che riporta che il diplomatico sudafricano ha dichiarato, durante un seminario di politica estera, che Trump sta guidando un movimento suprematista bianco negli Stati Uniti e nel mondo. "Quello che Trump sta lanciando è un attacco a chi detiene il potere, mobilitando un sentimento suprematista, sia in patria che - credo di averlo già illustrato - all'estero", afferma Rasool nel video pubblicato da Breitbart.

CRISI DIPLOMATICA

Si tratta dell'ultimo tassello nella crisi diplomatica scoppiata tra Washington e Pretoria dopo che Trump ha firmato un ordine esecutivo all'inizio di febbraio che interrompe a tempo indeterminato tutti gli aiuti al Sudafrica. Il presidente degli Stati Uniti ha preso questo provvedimento dopo aver accusato il paese africano di espropriare terre e violare i diritti umani degli afrikaner (sudafricani bianchi discendenti dei coloni olandesi), facendo riferimento alla controversa legge promulgata dal governo sudafricano a fine gennaio, che facilita l'espropriazione di terre nell'interesse pubblico. Trump ha inoltre affermato che Pretoria ha adottato "posizioni aggressive nei confronti degli Stati Uniti e dei suoi alleati, tra cui l'accusa di genocidio contro Israele" dinanzi alla Corte internazionale di giustizia (ICJ).

TENTATIVI DI RISOLUZIONE

A fine febbraio, il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa ha dichiarato di voler raggiungere un accordo con la controparte americana per risolvere la tensione tra i due Paesi e che il suo obiettivo a lungo termine è quello di recarsi a Washington per migliorare le relazioni bilaterali. La crisi si è riflessa anche nelle notevoli assenze di Rubio e del Segretario del Tesoro statunitense Scott Bessent dalle riunioni dei ministri degli esteri e delle finanze del G20 a febbraio sotto la presidenza sudafricana.

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Agi.it

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