Ue, Merz contro von der Leyen: «Inaccettabile l’aumento del budget»
- Postato il 17 luglio 2025
- Di Panorama
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Ieri la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, aveva presentato in pompa magna il nuovo piano di bilancio dell’Unione 2028-2034. «È un bilancio all’altezza delle ambizioni europee, che affronta le sfide dell’Europa e che rafforza la nostra indipendenza», ha commentato soddisfatta von der Leyen da Bruxelles, aggiungendo che «il budget è più ampio. È più intelligente e più preciso. È un bilancio che va a vantaggio dei nostri cittadini e delle nostre imprese, dei nostri partner e del nostro futuro».
La Presidente della Commissione ha presentato infatti un piano da 2 trilioni di euro (o 2000 miliardi) per il prossimo settennato, un aumento di quasi 200 miliardi rispetto all’ultimo budget 2021-2027. Cifre non da poco, soprattutto considerando lo stato di sostanziale stagnazione economica in cui si trovano la maggior parte dei Paesi europei.
Piccola ma importante postilla, la maggior parte del budget Ue è finanziato dagli Stati membri, che quindi, secondo von der Leyen, dovranno aumentare i loro già considerevoli contributi all’Unione. La Commissione ha infatti affermato che la sua nuova proposta ammonta all’1,26% del Pil dell’Unione Europea a 27 Stati, rispetto all’1,13% dell’attuale bilancio settennale. Gli Stati membri dovranno quindi metter mano al portafoglio e dare più soldi a Bruxelles.
Il “no” di Merz e di Orban al “piano von der Leyen”
Il piano della Presidente non sembra però andare molto a genio ai Paesi membri, nemmeno alla Germania. Ieri il Cancelliere tedesco Friedrich Merz ha prontamente affidato al suo portavoce la pubblicazione di una nota in cui afferma che «un aumento complessivo del bilancio dell’Ue non è accettabile in un momento in cui tutti gli Stati membri stanno compiendo notevoli sforzi per consolidare i propri bilanci nazionali, pertanto, non potremo accettare la proposta della Commissione». Un secco no.
Rifiuto reiterato anche dal ministro delle Finanze olandese, Eelco Heinen, che ha dichiarato: «L’Ue è importante per la nostra prosperità, ma il bilancio proposto è troppo alto, non dovremmo concentrarci sempre e solo su come l’Ue possa spendere di più, ma piuttosto su come i fondi esistenti possano essere spesi meglio». Persino Paesi “frugali” ed europeisti come i Paesi Bassi non apprezzano il “piano Ursula”.
Molto negativo anche il commento del premier ungherese Viktor Orban, che ha dichiarato: «i burocrati globalisti stanno tramando per drenare i soldi dell’Europa verso l’Ucraina mentre i nostri agricoltori si stanno sollevando per difendere il loro futuro». Orban non le manda a dire, «la proposta di bilancio della Commissione europea non è solo ingiusta, non è nemmeno adatta a essere negoziata».
Tagli alla Pac, nuove accise e aiuti all’Ucraina
Il riferimento del premier ungherese ai contadini non è casuale. La proposta di bilancio della von der Leyen prevede infatti una riduzione dei fondi della Pac, la Politica Agricola Comune, che scenderebbero da 378 miliardi a 300. Una proposta di taglio che la Coldiretti ha definito «un disastro annunciato», promettendo «la mobilitazione permanente». Ancora più drastica la Cia-Agricoltori italiani, che denunzia la prossima «fine dell’agricoltura».
Come temevano in molti, è confermata la nascita dei ‘Piani di partenariato nazionali e regionali‘, cui andranno 865 miliardi, accorpando varie linee di bilancio oggi indipendenti: Pac, sviluppo rurale, Coesione e fondi di sviluppo regionale e, probabilmente, i rimborsi dei finanziamenti dell’ex Next Generation EU.
Spazio anche per l’aumento di alcune accise europee e l’introduzione di nuove, come quella sulle sigarette elettroniche e sui rifiuti elettronici, oltre a circa 100 miliardi di aiuti da erogare all’Ucraina e a nuove tasse sulle imprese.
La palla passa ora al Parlamento europeo, che darà un parere non vincolante, e soprattutto al Consiglio, dove certamente molti Paesi chiederanno a gran voce modifiche al piano di bilancio. Fortunatamente la proposta di budget necessita del consenso unanime dei vari Stati membri, il piano della von der Leyen, che potremmo ironicamente definire “piano pieni poteri a Ursula”, subirà quasi certamente dei rimaneggiamenti.