Udinese deferita per l’affare Mandragora, le differenze con il caso Juventus. Come può cambiare la classifica
- Postato il 19 dicembre 2025
- Di Virgilio.it
- 4 Visualizzazioni
Non è un momento semplice per Rolando Mandragora, come per tutta la Fiorentina, ma non solo: e le colpe non sono certamente solo del giocatore, anzi. E stavolta c’entra l‘Udinese.
- Udinese, caos plusvalenze
- Mandragora, Udinese nel mirino
- Deferiti i vertici dell'Udinese
- La replica dell'Udinese
- Mandragora, momento delicato
- Mandragora e la fascia gettata a terra
- Cosa rischia l'Udinese
Udinese, caos plusvalenze
Si riapre infatti il caso plusvalenze, con l’Udinese deferita al Tfn dopo che lo scorso 19 novembre la Procura della Repubblica di Udine ha chiesto il rinvio a giudizio del presidente dei friulani Franco Soldati e del vicepresidente Stefano Campoccia in merito all’indagine sulle presunte plusvalenze fittizie legate alla compravendita del calciatore Rolando Mandragora dalla Juventus.
Mandragora, Udinese nel mirino
“Il procuratore federale, in relazione all’indagine risalente al 2022 a carico della Juventus e dei suoi tesserati e a seguito della trasmissione da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Udine degli atti relativi all’indagine penale svolta e della riapertura del procedimento avente a oggetto tra gli altri i rapporti di partnership tra la Juventus e altre società per il quale era stato disposto intendimento di archiviazione parziale, ha deferito l’Udinese, oltre a Stefano Campoccia e Franco Collavino (all’epoca dei fatti rispettivamente vice presidente e consigliere del club friulano) innanzi al Tribunale Federale Nazionale”, si legge in una nota della Figc.
Deferiti i vertici dell’Udinese
Campoccia e Collavino, in particolare, sono stati deferiti perché “nel luglio del 2018, contestualmente alla cessione a titolo definitivo di Rolando Mandragora dalla Juventus all’Udinese avevano concordato una pattuizione diversa rispetto a quella risultante dai documenti depositati (da un’opzione al riacquisto fissata a 26 milioni di euro, all’obbligo di riscatto poi effettivamente avvenuto nell’ottobre del 2020 a 10 milioni e 700 mila euro) eludendo così la normativa federale. Il tutto al fine di far ottenere all’Udinese benefici contabili e fiscali con riferimento ai bilanci di esercizio chiusi al 30 giugno del 2019, 2020 e 2021. L’Udinese è stata deferita a titolo di responsabilità diretta per le violazioni disciplinari ascritte ai dirigenti tesserati dotati di poteri di rappresentanza”.
La replica dell’Udinese
Non si è fatta aspettare la replica del club: “L’Udinese, in merito a quanto comunicato oggi dalla Figc relativamente al deferimento della Società e di alcuni suoi tesserati nell’ambito della cosiddetta ‘operazione Mandragora’, manifesta stupore per la decisione e valuterà le azioni più opportune da intraprendere nel procedimento sportivo, nel rispetto delle tempistiche previste. Udinese ribadisce fermamente la correttezza e la trasparenza del proprio operato e di quello dei suoi tesserati”. E’ quanto si legge in una nota del club bianconero.
Mandragora, momento delicato
Un momento delicato, come detto, per Mandragora, al centro di polemiche dopo la partita tra Losanna e Fiorentina in Conference League. Secondo quanto riportato da alcuni fotoreporter a bordocampo, il centrocampista avrebbe gettato la fascia di capitano a terra, dopo averla ricevuta da Edin Dzeko al momento dell’uscita dal campo del bosniaco. La fascia è stata poi raccolta da terra da Mattia Viti, che l’ha consegnata a Pablo Marì. La cosa ha scatenato nuove critiche verso Mandragora da parte dei tifosi viola, dopo il caso del rigore contestato con il compagno di squadra Moise Kean.
Mandragora e la fascia gettata a terra
Tanto che il giocatore ha dovuto chiarire ai microfoni di Sky Sport: “Sono entrato in campo e per velocizzare i tempi volevo lanciarla a Marì – ha dichiarato il centrocampista viola – ma è caduta e Viti l’ha passata a Pablo. Non avrei mai fatto una cosa del genere, so cosa significa quel simbolo”. Mandragora ha anche invitato i tifosi a non concentrarsi su polemiche di questo tipo e a sostenere la squadra. “Capisco che si parli di questa cosa della fascia – ha aggiunto il giocatore – ma non ci aiuta. Ripeto, era solo un passaggio a chi sulla distinta era vice-capitano”.
Cosa rischia l’Udinese
Ma che succede ora? Facendo seguito a quanto accaduto due anni fa alla Juventus, il club friulano rischia una penalizzazione in campionato. La Giustizia sportiva deve fare il suo corso, che solitamente è molto breve: come sostennero i vertici federali nell’indagine contro i bianconeri di Torino, l’importante è la tempestività, e che i processi siano “veloci e immediati” per dare certezza ai campionati. Anche se a volte le cose sono anche troppo tempestive, come sostenuto da Andrea Agnelli nel ricorso che potrebbe riscrivere completamente la materia.