Ucraina, Gaza, che pasticcio internazionale: Meloni con l’elmetto

  • Postato il 10 agosto 2025
  • Politica
  • Di Blitz
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Probabilmente, anzi senza dubbio, in Ucraina, Putin e Trump hanno fatto  i conti senza l’oste.

Decidono di incontrarsi in Alaska il giorno di Ferragosto (ventiquattro ore di vacanza per tutti), fanno finta di litigare, un finto braccio di ferro tra Oriente e Occidente, poi, lontano da ogni indiscrezione, stabiliscono il da farsi. “tu ti prendi i territori già occupati in guerra, tu non mi rompi le scatole sul predominio in Europa dove soltanto io debbo comandare”.

Stavolta, il broglio (o chiamatelo come vi pare) non ha avuto successo, almeno così sembra. Il primo a  gridare aiuto è stato proprio Zelensky, il quale ha urlato ai quattro venti che “l’Ucraina non si tocca e che il Cremlino può dimenticare di annettersi parte della nostra terra senza il nostro si”.  “Prima si tratta per una tregua, poi verrà il resto”, sostiene il premier di KIev. Nessun compromesso, per il momento.

Europa e Ucraina

Ucraina, Gaza, che pasticcio internazionale: Meloni con l’elmetto, nella fotovon der leyen e trump
Ucraina, Gaza, che pasticcio internazionale: Meloni con l’elmetto (foto Ansa-Blitzquotidiano)

Poi, strano a dirsi, è stata finalmente anche l’Europa ad alzare la voce ed a firmare un documento. Anche Ursula von der Leyen e il suo seguito la pensano allo stesso modo e non arretreranno nemmeno di un centimetro anche se Donald dovesse continuare a minacciare servendosi dei dazi o di altri spauracchi.

Il mondo è contro Donald, dunque. O almeno una buona parte di quell’universo che non vuole essere preso in giro da finti accordi che fanno storcere la bocca a decine di milioni di persone.

Anche Tel Aviv scende in piazza e punta il dito contro il premier Netanyahu. Non ne vuole sapere di quelle invasioni che fanno sognare il loro numero uno. Agli israeliani interessa soltanto il rilascio di quei pochi ostaggi ancora prigionieri di Hamas e il ritorno alla tranquillità.

Sono insomma a favore di quei vertici delle forze armate che hanno tentato in ogni modo di convincere Netanyahu. Non ci sono riusciti, però hanno creato un clima che è ben diverso da quello di chi comanda nel Paese. Come andrà a finire? Quali saranno i risultati di quel vertice di Ferragosto tra i due grandi del mondo? Qualsiasi sia il patto dovrà passare tra le forche caudine di una Europa che sembra uscita da quel torpore che l’ha attanagliata negli ultimi trent’anni.

Intanto in Italia

Nell Paese chiamato Italia, c’è una parte della nostra politica che rimane in attesa. È stata presa in contropiede dalla reazione dell’UE e quindi ora non sa come muoversi. Era assai più facile prima quando a Roma, a Parigi, a Berlino si sonnecchiava e le prefiche se la potevano prendere con quanti erano ritenuti i responsabili di questa situazione.

Ora, il clima è cambiato: non ci si piega a novanta gradi contro le due grandi superpotenze e si risponde a tono, mettendo sul piatto le riserve di chi pensa soltanto alla fine di una guerra e di un patto che non sia umiliante per l’Ucraina.

Giorgia Meloni è stata chiara e lapidaria: “Nessuno può decidere per Kiev”, ha detto con forza. Ragione per cui l’opposizione non può più recriminare sull’atteggiamento poco limpido del nostro governo.

Elly Schlein, Giuseppe Conte e i fratelli gemelli Fratoianni e Bonelli si sentono spiazzati e debbono studiare altre mosse, se no anche la campagna elettorale per le elezioni regionali avrà una sterzata che la minoranza non si aspettava.

Pure le parole della premier lasciano interdetti i suoi avversari: “L’escalation contro l’invasione di Gaza va fermata”, ritiene. Insomma, le carte vanno cambiare perchè non sono più le stesse che aveva in mano la sinistra prima del “no a patti scellerati”.

Un’altra insperata novità riguarda l’informazione, soprattutto quella della Rai che non sarà più terra di conquista dei partiti. Una volta si diceva che di dieci giornalisti assunti da viale Mazzini, uno solo era bravo.Il resto apparteneva alle segreterie che decidevano chi doveva andare e chi no ad occupare un posto alla radio o alla tv. Con l’approvazione dell’European media freedom act, il ritornello sarà diverso. Speriamo, a meno che non si studi un nuovo manuale Cencelli che lascerà le cose come stanno. Questo è il pericolo, purtroppo.

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Autore
Blitz

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