Ucraina, colpo senza precedenti all’aviazione russa. Pioggia di droni su basi strategiche

  • Postato il 1 giugno 2025
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  • Di Formiche
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In quella che appare come la più imponente operazione con droni dall’inizio del conflitto, l’Ucraina ha condotto un attacco profondo in territorio russo, colpendo due basi aeree strategiche e infliggendo gravi perdite all’aviazione di Mosca. L’azione ha avuto come obiettivo la neutralizzazione di decine di velivoli militari, inclusi bombardieri strategici a lungo raggio.

Nelle prime ore del 1° giugno 2025, droni ucraini hanno colpito le basi russe di Olenya e Belaya, quest’ultima situata nella Siberia sud-orientale, a circa 5.500 chilometri dal fronte. Immagini aeree e video raccolti da mezzi di ricognizione mostrano colonne di fumo nero, detriti e resti di aerei da guerra in fiamme, con particolare attenzione ai Tupolev Tu-95, velivoli simbolo della capacità russa di condurre bombardamenti strategici.

Secondo fonti dei servizi ucraini, l’operazione – denominata “Spiderweb” – ha colpito oltre 40 aeromobili, tra cui sistemi radar aerei e bombardieri strategici. I danni economici complessivi supererebbero i 2 miliardi di dollari. L’obiettivo era chiaro: limitare la capacità russa di effettuare attacchi a lungo raggio e ridurre la pressione sulle città e infrastrutture civili ucraine.

L’entità dell’operazione rappresenta un punto di svolta potenziale nella guerra. La perdita simultanea di decine di velivoli, inclusi mezzi ad alta valenza strategica, indebolisce in modo significativo la proiezione aerea russa. L’attacco dimostra inoltre la capacità dell’Ucraina di colpire in profondità, superando le difese aeree russe e mettendo a rischio asset considerati fino a oggi fuori portata.

A livello operativo, questa azione potrebbe costringere la Russia a ridislocare risorse difensive, rallentare le operazioni di bombardamento e rivedere le strategie di impiego dell’aviazione. La distanza dalle linee del fronte, l’efficienza del coordinamento e l’effetto sorpresa indicano un’evoluzione significativa nella dottrina e nelle capacità tecnologiche di Kyiv.

L’attacco si inserisce in un contesto più ampio di intensificazione delle operazioni ucraine contro infrastrutture militari in territorio russo. Negli ultimi mesi si sono moltiplicati i raid su impianti industriali e strutture logistiche. L’obiettivo generale è quello di ridurre la capacità produttiva e operativa della macchina bellica russa.

Si ritiene che l’operazione abbia coinvolto anche elementi operativi sul terreno in territorio russo, impegnati nel supporto e nella guida dei droni. Questo approccio integrato tra intelligence, azione diretta e tecnologie a lungo raggio rappresenta un’evoluzione nelle modalità di condurre la guerra.

L’attacco del 1° giugno potrebbe segnare l’inizio di una nuova fase del conflitto. Non solo per i danni materiali inflitti alla Russia, ma anche per il messaggio strategico trasmesso: la profondità geografica non garantisce più sicurezza. La capacità dell’Ucraina di colpire obiettivi a migliaia di chilometri dal fronte impone una revisione delle ipotesi finora ritenute valide sull’asimmetria del confronto.

La guerra entra così in una dimensione sempre più dinamica e tecnologicamente avanzata, in cui l’elemento sorpresa e la capacità di innovazione diventano determinanti. Il bilancio di questa operazione non è solo militare, ma anche simbolico: l’Ucraina mostra di poter colpire duro, anche nel cuore della potenza militare avversaria.

Autore
Formiche

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