Uccisero il padre violento, pene ridotte per i fratelli Scalamandré: 12 anni per Alessio, 6 anni e due mesi per Simone

  • Postato il 25 marzo 2025
  • Copertina
  • Di Genova24
  • 1 Visualizzazioni
Generica

Milano. La Corte d’assise d’appello di Milano ha condannato a 12 anni di reclusione Alessio Scalamandré e a 6 anni e 2 mesi il fratello minore Simone responsabili di omicidio in concorso del padre Pasquale avvenuto nella loro abitazione di San Biagio a Genova il 20 agosto 2020. 

La sentenza, arrivata dopo una breve camera di consiglio, è la terza di secondo grado (la sesta complessiva dopo i due annullamenti in Cassazione). Per Alessio la Corte ha accolto i rilievi degli Ermellini che avevano chiesto che fosse rivalutata l’attenuante della provocazione e anche quella derivante dalla sentenza della Corte Costituzionale secondo cui l’aggravante dell’omicidio tra parenti stretti non deve per forza prevalere sulle altre attenuanti.  Il ricorso era stato presentato dagli avvocati Luca Rinaldi e Andrea Guido che avevano concordato la pena con la procura generale. Anche per Simone è stata riconosciuta l’attenuante della provocazione invocata con una memoria  depositata dei giorni scorsi dagli avvocati Riccardo Lamonaca e Nadia Calafato ed evidenziata anche anche oggi sia dai difensori sia dalla stessa Procura generale che a aveva per lui chiesto 9 anni.

Le precedenti sentenze

Alessio e Simone Scalamandré erano stati condannati entrambi in primo grado ma al fratello minore Simone era stata riconosciuta l’attenuante del ‘contributo minimo al delitto’. In appello Alessio era stato condannato a 21 anni, mentre il fratello minore assolto. Assoluzione che è stata annullata dalla Cassazione. La Suprema Corte aveva ordinato di rifare il processo in corte d’assise d’Appello, non più a Genova, ma a Milano (per la mancanza a Genova di una seconda sezione di corte d’assise d’appello). Con due finalità: motivare meglio la decisione sulla responsabilità di Simone, rideterminare la pena per Alessio valutando in modo diverso l’aggravante della provocazione. La Corte d’appello di Milano invece – senza tener conto dei rilievi degli Ermellini – aveva confermato per Alessio 21 anni di carcere. E aveva condannato Simone a 14 anni. Sentenza annullata nuovamente dalla Cassazione.

L’omicidio

Il delitto era avvenuto in un contesto familiare difficile: Pasquale Scalamandré, era stato infatti denunciato per maltrattamenti e minacce alla moglie, minacce avvenute anche con una pistola. La donna, madre dei due fratelli, si era dovuta allontanare da Genova trovando rifugio in una comunità protetta in Sardegna. Il giorno dell’omicidio l’uomo era andato a casa dei figli per chiedere insistentemente ad Alessio di ritirare la denuncia contro di lui. Pasquale era stato ucciso con un mattarello al termine dell’ennesima lite. Alessio si è sempre assunto in prima persona la responsabilità del delitto.

Autore
Genova24

Potrebbero anche piacerti