Uccide la nonna con un colpo di forbici: liti continue, disagio e solitudine dietro l’omicidio di Andreina

  • Postato il 22 settembre 2024
  • Cronaca
  • Di Il Vostro Giornale
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polizia scientifica

Chiavari. Le liti erano ormai quasi all’ordine del giorno, e da diversi mesi quel ragazzo taciturno e riservato sembrava essersi chiuso del tutto in se stesso. Sabato mattina però qualcosa in Simone Monteverdi, vent’anni, si è definitivamente spezzato: ha afferrato un paio di forbici e si è buttato sulla nonna, Andreina Canepa, 82 anni, colpendola con alcuni fendenti e uccidendola. Poi ha gettato le forbici dal terrazzo, in strada, e ha chiamato il 112: “La nonna è morta, io sto bene”, ha detto agli operatori.

È questa la cruda, drammatica e fredda cronaca dell’omicidio che si è consumato nell’appartamento di corso Lavagna, a Chiavari, dove Canepa e Monteverdi vivevano insieme. Dietro questo tragico gesto ci sono però disagio, solitudine e moltissimi interrogativi su cosa c’è nella mente e nel cuore, insondabili, di un ragazzo di soli vent’anni.

I carabinieri, coordinati dal colonnello Michele Lastella, comandante del reparto operativo provinciale, una volta arrivati sul posto hanno trovato il cadavere della donna sul pavimento e il giovane al suo fianco. Non ha tentato di scappare, non si è giustificato, non ha opposto resistenza. Dopo l’arrivo della pm Francesca Rombolà e del medico legale lo hanno portato in caserma, dove è stato sottoposto a un interrogatorio di sei ore che non ha però chiarito l’esatto movente del delitto: Monteverdi non è riuscito, o non ha voluto, spiegare agli inquirenti cosa lo abbia spinto ad accanirsi sulla nonna. Si è limitato a dire che “avevano litigato“, ma di non sapere “perché l’ho colpita”.

Di certo c’è che negli ultimi mesi il suo preoccupante stato psicologico era stato segnalato: liti continue, sentite anche dai vicini oggi sotto choc, sia con la nonna sia con la madre, che da qualche tempo non viveva più con loro. I carabinieri erano intervenuti diverse volte nell’appartamento, ma la mamma del ragazzo non se l’era sentita di sporgere denuncia. Aveva però parlato dei suoi timori sia alle forze dell’ordine sia ai servizi sociali, chiedendo un supporto. Un primo incontro era stato fissato per la prossima settimana, ma la situazione, tesissima ormai da parecchi mesi, è precipitata.

Nelle prossime ore verrà eseguita l’autopsia per chiarire con quanti fendenti Canepa sia stata colpita, il ragazzo è stato invece trasferito nel carcere di Marassi.

Autore
Il Vostro Giornale

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