Tweet e telefonate, il 6/1 di Trump secondo Smith

  • Postato il 18 ottobre 2024
  • Di Agi.it
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Tweet e telefonate, il 6/1 di Trump secondo Smith

AGI - Il primo dei quattro volumi consegnati dal procuratore speciale Jack Smith alla giudice del processo per l'insurrezione del 6 gennaio 2021, contiene in gran parte trascrizioni di audizioni davanti alla commissione d'inchiesta del Congresso. Il secondo volume mostra una serie di tweet e altri post pubblicati sui social nelle ore dell'insurrezione sia da parte dell'allora presidente degli Stati Uniti Donald Trump, sia da parte della sua campagna elettorale e delle persone del suo cerchio di consiglieri, parenti e amici. In uno di questi, Trump quel giorno scrisse che il vicepresidente Mike Pence, che si era rifiutato di bloccare la certificazione della vittoria di Joe Biden, "non ha avuto il coraggio di fare quello che avrebbe dovuto fare".

Altri post riguardano le accuse di brogli. Secondo il procuratore speciale, questi tweet dovrebbero far parte del processo perché ritenuti scritti a titolo personale, e non rientranti nelle funzioni ufficiali di un Presidente. Nelle circa 1900 pagine del dossier ci sono notizie già apparse nei mesi scorsi, ma la differenza è che tutto ora è stato reso pubblico e a poco più di due settimane dalle elezioni presidenziali.

Il terzo volume contiene foto di falsi certificati di 'grandi elettori', cioè quelli che ufficialmente avrebbero dovuto indicare il vincitore, e che Trump sperava potessero essere ammessi nel conteggio finale per far saltare la proclamazione di Biden. L'obiettivo era sostituire i grandi elettori Democratici usciti dal voto - tecnicamente gli americani non eleggono direttamente il presidente, ma gli elettori che poi lo nominano - con rappresentanti Repubblicani pronti a ribaltare il verdetto e indicare in Trump il vincitore. Un grande elettore può cambiare voto, ma è un evento rarissimo nella storia politica americana. Tra i documenti, figura anche la trascrizione della telefonata fatta da Trump al segretario di Stato della Georgia perché "trovasse" gli ormai famosi "11.800" voti necessari per ribaltare il risultato. Nello Stato del sud aveva vinto Biden per soli 11.779 voti. Il quarto volume include note di uno dei molti legali di Trump, John Eastman, con un piano per il vicepresidente Pence su come bloccare la certificazione della vittoria di Biden. Tra i documenti appare anche una dichiarazione resa dal tycoon prima del 6 gennaio, in cui lo stesso Trump diceva di essere d'accordo con Pence riguardo la certificazione del Congresso. I documenti, secondo Smith, dovranno servire a giustificare il processo nei confronti del tycoon, aggirando quell'immunità che gli è stata riconosciuta dalla Corte Suprema. Smith è convinto che tutti i documenti dimostrano come Trump non agì seguendo le funzioni di Presidente, ma come semplice cittadino che voleva conservare il potere, a quel punto ufficialmente perso. Due settimane dopo Trump avrebbe dovuto lasciare la Casa Bianca, per fare posto al suo successore.

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Agi.it

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