“Tutte le guerre del mondo”, Cecinini presenta il libro con Travaglio. L’autrice: ” Mai come oggi c’è lo spettro del conflitto nucleare”
- Postato il 5 novembre 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Non soltanto i teatri di conflitto ormai noti, come l’Ucraina, quelli per troppo tempo ignorati o dimenticati, come il Sudan, o il genocidio a Gaza. “Tutte le guerre del mondo“, il libro scritto da Sofia Cecinini ed edito da Paper First, presenta al lettore trentuno tra guerre, situazioni conflittuali e potenziali scenari di scontro in tutte le regioni del mondo. “Il filo rosso che li lega è il passaggio dal modello unipolare governato dalla potenza degli Usa a un nuovo scenario multipolare”, ha spiegato l’autrice, cofondatrice e vicedirettrice di sicurezzainternazionale.com, nel corso della presentazione a Roma, alla libreria Feltrinelli di via Appia, insieme al direttore de Il Fatto Quotidiano Marco Travaglio. E ancora: “Gli Stati Uniti dopo 30 anni riprenderanno i test nucleari, la Russia di Putin ha rilanciato una dialettica legata all’atomica. Se nel corso della Guerra fredda c’erano dei canali di comunicazione più forti di quelli odierni, oggi l’ambiente è meno sicuro: mai come oggi è tornato lo spettro della guerra nucleare”.
Il libro è suddiviso in 7 capitoli. Il primo capitolo, dedicato all’Europa, include: Russia-Ucraina; Armenia-Azerbaigian; Kosovo- Serbia; Georgia; Moldavia e Transnistria. Il secondo capitolo, dedicato al Medio Oriente, comprende invece: Gaza, Israele-Hamas, con un approfondimento sulla crisi nel Mar Rosso; Siria; la Guerra dei 12 giorni tra Israele e Iran; Israele-Libano; Iraq; Yemen. Il terzo capitolo è invece dedicato all’Africa, include: Libia; Sudan; Repubblica Democratica del Congo; Etiopia; Somalia; Repubblica Centrafricana; Mozambico; la minaccia del terrorismo jihadista nel Sahel. “Abbiamo avuto diversi colpi di Stato negli ultimi anni, dal Burkina Faso al Mali, passando per Niger, Gabon e Guinea: abbiamo assistito a un vero e proprio divorzio dall’Europa, dalla Francia e dagli Usa, a vantaggio di Cina e Russia. Anche il governo sudanese ha firmato un accordo con Mosca. Oggi a causa del conflitto in Sudan si rischia di ripetere quanto avvenuto in Libia, con la spaccatura in due del Paese”.
Il quarto capitolo, dedicato invece all’Asia, si occupa di Cina-Taiwan; le tensioni nel Mar Cinese Meridionale; Corea del Nord; Myanmar; Afghanistan e Kashmir. Il quinto capitolo, dedicato all’America Latina, si concentra sulla guerra tra il governo di Haiti e le bande armate; il cosiddetto Triangolo Nord dell’America Centrale ovvero Guatemala, Honduras ed El Salvador; la violenza criminale in Messico. E la crisi in Venezuela: “Come Putin non vuole un esercito nemico ai suoi confini, anche gli Stati Uniti, oltre a voler controllare il petrolio venezuelano, non vogliono l’influenza cinese e russa nel proprio cortile di casa. Ora stanno giustificando attacchi e dispiegamento militare nei Caraibi con la motivazione del voler contrastare il traffico di droga, ma il Venezuela non è nemmeno il principale Paese che causa l’afflusso di cocaina verso Washington”, ha sottolineato Cecinini.
L’autrice ha dedicato infine il sesto capitolo sull’Oceania alle recenti tensioni in Nuova Caledonia. Mentre il settimo capitolo è dedicato all’Artico, area di potenziale scontro tra la Russia e la Nato, dove la competizione geopolitica è aumentata negli ultimi vent’anni e dove, spiega Cecinini, “anche la Cina ha mire sulle rotte commerciali”.
“Se si vogliono eliminare le cause di possibili nuovi focolai di guerra servirà per forza una nuova Conferenza internazionale sulla sicurezza, ma di tutti”, ha concluso Travaglio.
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