«Tutta la famiglia ha ucciso Saman»: ergastolo per genitori e cugini

  • Postato il 19 aprile 2025
  • Di Panorama
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Quattro anni dopo la scomparsa di Saman Abbas, la ragazza pachistana di Novellara, la Corte d’assise d’appello di Bologna ha emesso una nuova sentenza che ribalta in parte il verdetto di primo grado e accoglie le richieste della pubblica accusa.

I giudici hanno inflitto l’ergastolo a Shabbar Abbas e Nazia Shaheen, genitori della giovane, e anche ai cugini Noman Ulhak e Ikram Ijaz, che erano stati assolti e scarcerati in primo grado.

Condanna aumentata anche per lo zio Danish Hasnain, che aveva indicato il luogo dove era sepolto il corpo: per lui la pena passa da 14 a 22 anni di reclusione.

Nessuno degli imputati ha mai confessato il delitto. Durante il processo si sono accusati a vicenda, senza fornire una verità univoca. Ma per la Corte di Bologna tutta la famiglia ha agito in concorso.

La sentenza ha inoltre riconosciuto due aggravanti importanti: la premeditazione e i futili motivi, escluse in primo grado dalla Corte di Reggio Emilia.

Il caso di Saman Abbas è diventato simbolo del dramma dei matrimoni forzati e delle giovani donne che cercano libertà e autodeterminazione all’interno di contesti familiari e culturali oppressivi.

L’omicidio è avvenuto nel 2021, dopo che Saman aveva rifiutato un matrimonio combinato in Pakistan e si era rivolta ai servizi sociali. La famiglia l’avrebbe attirata in trappola e uccisa per “ripulire l’onore” della famiglia.

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Panorama

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