Tutta Hollywood piange Robert Redford, Meryl Streep: Uno dei leoni se n’è andato. Riposa in pace, mio caro amico”
- Postato il 16 settembre 2025
- Cinema
- Di Il Fatto Quotidiano
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La morte di Robert Redford ha innescato una inevitabile e comprensibile onda di ricordi, tributi e saluti da parte di tutto il mondo del cinema. Attore, regista, produttore e fondatore del Sundance Film Festival, Redford ha lasciato un segno indelebile nella cultura cinematografica globale. Le reazioni delle star raccontano la profondità del suo impatto umano e artistico.
“Robert Redford è stato il mio partner preferito. È stato un attore meraviglioso. È stato un attivista coraggioso. È stato un uomo bello. E amava profondamente la sua moglie Sibylle. Riposa in pace, Bob. Il mondo è stato migliore grazie a te” ha detto Jane Fonda, attrice due volte premio Oscar, attivista e storica partner sullo schermo di Redford, nonché sua amica per oltre 60 anni. Parola d’affetto profondo quelle di Meryl Streep, che aveva lavorato con Redford in La mia Africa, ha detto: “Uno dei leoni se n’è andato. Riposa in pace, mio caro amico”. L’attore e regista Ethan Hawke ha condiviso sui social il suo cordoglio: “Ha usato la sua fama per promuovere il cambiamento. Ha usato la sua ricchezza per sostenere gli altri. Ha usato il suo cuore per ispirare. Ha usato la sua mente per creare. Ha usato la sua vita per servire. Grazie.” Ben Stiller ha scritto: “Un’icona americana. Un attore e regista incredibile. Ha creato il Sundance Film Festival, che ha cambiato il panorama del cinema indipendente. Ha vissuto una vita piena e ha lasciato un’eredità duratura”.
Tra le voci che ricordano l’eccezionalità dell’uomo e dell’attore ci sono Jamie Lee Curtis: ”Un uomo di grazia e talento. Un attore e regista che ha toccato il cuore di milioni. Un attivista che ha lottato per ciò in cui credeva. Un essere umano che ha vissuto con integrità. Riposa in pace.”; Juliette Binoche: “Un uomo che ha saputo unire bellezza e coscienza. Il suo cinema ha parlato al cuore e alla mente. Ha aperto strade per tutti noi che crediamo nell’arte come forma di verità”, ma anche lo scrittore Stephen King: “Redford è stato parte di una Hollywood nuova ed entusiasmante. Difficile credere che avesse 89 anni”.
Il regista Ron Howard ha ringraziato Redford sui social, “figura culturale di enorme influenza per le scelte creative fatte come attore, produttore e regista, e per aver lanciato il Sundance Film Festival, che ha dato una spinta decisiva al cinema indipendente americano. Un vero gamechanger artistico”, ha scritto. Marlee Matlin, attrice, vincitrice dell’Oscar per ‘Coda – I segni del cuore’ ha ricordato: “Il nostro film è arrivato al pubblico grazie a Sundance. E Sundance esiste grazie a Redford. È morto un genio’.
Thierry Frémaux, direttore del Festival di Cannes, ha celebrato Redford con un omaggio poetico: “Per sempre Robert Redford. Per sempre il cowboy, il fuggitivo, il candidato, il prigioniero, il Grande Gatsby, l’impostore, lo studente, il playboy, il solitario, il crittografo, il soldato, il giornalista, il campione di rodeo, l’amante, la star del baseball, il marinaio, l’uomo che sussurrava ai cavalli; Più di 70 ruoli, nove film diretti, fondatore del Sundance Film Festival. E, in tutta una vita dedicata al cinema, un’eleganza impareggiabile nei suoi impegni e nelle sue battaglie. Redford è stato più di una leggenda: è stato un modello. Per sempre Robert Redford, il cavaliere elettrico che amava la libertà”, ha scritto in un commento pubblicato da Variety.
Anche la Biennale di Venezia, con il presidente Pietrangelo Buttafuoco e il direttore della Mostra del Cinema Alberto Barbera, si è unita al cordoglio per la scomparsa di Redford, “grande attore, regista e produttore, indimenticabile gigante di Hollywood e straordinario e instancabile promotore del cinema indipendente d’autore, avendo fondato il Sundance Institute e il Sundance Film Festival”. La Biennale si è inoltre detta “fiera” di avergli attribuito nel 2017 il Leone d’oro alla carriera della Mostra di Venezia, che gli fu consegnato insieme alla collega di una vita, Jane Fonda, nella Sala Grande del Palazzo del Cinema che si unì in un’interminabile standing ovation. Alla consegna seguì la proiezione del film “Le nostre anime di notte” (“Our Souls at Night”), diretto da Ritesh Batra e interpretato proprio da Redford e Fonda.
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