Turismo in Italia? Crescita recors, grazie al lusso

  • Postato il 5 ottobre 2025
  • Di Panorama
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Il turismo italiano sta vivendo una fase di crescita senza precedenti, trainato non solo dalla forza del brand Italia ma anche da un riposizionamento verso l’alta gamma. A confermarlo è Manfredi Lefebvre d’Ovidio, imprenditore di lungo corso e oggi primo italiano a ricoprire la presidenza del World Travel & Tourism Council (WTTC), la più importante organizzazione mondiale del settore. La sua visione è chiara: il turismo di lusso non è un segmento elitario e marginale, ma un modello capace di generare valore economico, sociale e ambientale senza pesare eccessivamente sui territori.

Si è appena concluso il Summit del World Travel & Tourism Council, ospitato per la prima volta a Roma, che ha riunito oltre 1.300 leader del settore da tutto il mondo. L’evento ha offerto all’Italia una vetrina internazionale senza precedenti, generando nuove opportunità di business e rafforzando l’immagine del Paese: uno sguardo ai dati europei aiuta a capire meglio il quadro. Nel 2023 il turismo ha inciso in maniera determinante su entrate fiscali e occupazione, con un impatto sociale significativo: quasi la metà dei lavoratori sono donne e oltre il 13% giovani. Al tempo stesso, il settore resta responsabile di circa il 13% delle emissioni e mantiene una forte dipendenza dai combustibili fossili, segno che la transizione ecologica rappresenta una sfida ancora aperta. Le prospettive per il 2025 sono di forte crescita: secondo le stime, il turismo contribuirà fino a 1,9 trilioni di euro al PIL dell’Unione Europea, pari a oltre l’11% dell’intera economia, sosterrà circa 30 milioni di posti di lavoro e genererà oltre 600 miliardi di dollari di spesa internazionale. Numeri che lo confermano come pilastro strategico per competitività, occupazione e sostenibilità.

È in questo scenario che Lefebvre colloca la sua riflessione sull’Italia. Per lui il turismo di alta gamma rappresenta una grande opportunità: «Il turismo di lusso porta un valore economico enorme e allo stesso tempo un impatto contenuto sul territorio. Poche persone possono generare la stessa ricchezza di grandi masse di viaggiatori, ma senza affollare le città o sovraccaricare i luoghi naturali. E soprattutto offrono un’esperienza diversa, fatta di accoglienza, professionalità e qualità diffusa. È un modello che riduce le tensioni legate all’overtourism e porta benefici concreti alle comunità locali».

La sfida è però gestire questa crescita in modo equilibrato. Per Lefebvre la parola chiave è sostenibilità, intesa in senso ampio. Non solo rispetto dell’ambiente, ma anche equilibrio economico e coesione sociale. Significa dilatare la stagionalità, distribuire meglio i flussi, incentivare chi sceglie periodi e mete alternative. «Se i turisti arrivano tutti nello stesso momento, le città si saturano e i visitatori non vivono più un’esperienza positiva. È fondamentale allungare le stagioni, sostenere i territori meno conosciuti, premiare chi si muove fuori dai soliti percorsi. Solo così il turismo può davvero essere sostenibile e vantaggioso per tutti», spiega l’imprenditore.

Il nodo centrale resta quello delle infrastrutture. Molte destinazioni italiane hanno un potenziale straordinario, ma risultano ancora difficili da raggiungere. Lefebvre porta un esempio concreto: «Sono andato a Maratea, che ha un albergo meraviglioso e una statua del Cristo come quella di Rio de Janeiro. È un luogo straordinario, ma arrivarci è un’impresa. Se ci fossero collegamenti più semplici e veloci, la domanda crescerebbe enormemente. L’Italia non può permettersi di perdere occasioni di questo tipo».

Accanto alle infrastrutture, la tecnologia gioca un ruolo crescente. L’intelligenza artificiale, osserva Lefebvre, può agevolare il settore rendendo più immediato l’incontro tra domanda e offerta, semplificando scelte e prenotazioni. Non basta però a risolvere la questione della concentrazione dei flussi, che resta un problema strutturale.

Gli eventi internazionali sono invece una straordinaria leva di sviluppo. Dalle Olimpiadi Milano-Cortina 2026 alla Coppa America di Napoli, il nostro Paese ha davanti appuntamenti che possono trasformarsi in vetrine globali. Il futuro passa però anche dagli investimenti e dalla formazione. I soci del WTTC si sono accordati su 8 miliardi di euro di investimenti per l’Italia nei prossimi quattro anni, tra nuove strutture, riqualificazioni e innovazione digitale. Altrettanto decisiva sarà la crescita del capitale umano: «Il turismo è uno straordinario ascensore sociale. Un ragazzo può iniziare come cameriere e diventare direttore d’albergo, se ha talento e motivazione. Ma per questo servono scuole di eccellenza anche in Italia. Perché la migliore deve essere a Losanna? Perché non creare qui un polo di formazione capace di attrarre studenti da tutto il mondo?». Lo sguardo di Lefebvre è carico di fiducia: con infrastrutture moderne, formazione qualificata, eventi di rilievo e investimenti mirati, l’Italia ha tutte le carte in regola per diventare leader globale nel turismo di lusso. «Sono convinto che il nostro Paese abbia davanti un’occasione straordinaria. Il turismo può essere non solo un motore di crescita economica, ma anche uno strumento per rafforzare la nostra identità, migliorare la qualità della vita delle comunità e guidare la transizione verso un futuro più sostenibile. Sta a noi saperla cogliere».

Autore
Panorama

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