Turismo cafone, l’ultima follia a Venezia: si arrampicano sul tetto del ponte di Rialto
- Postato il 1 settembre 2025
- Cronaca
- Di Blitz
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Nella notte tra sabato e domenica, attorno all’una, due persone hanno deciso di arrampicarsi sul Ponte di Rialto, il monumento più fotografato di Venezia. I due hanno scalato le arcate del ponte sfruttando le serrande dei negozi per issarsi fino alla copertura centrale, mettendo a rischio la propria incolumità e quella del manufatto cinquecentesco. Nonostante l’ora tarda, il gesto non è passato inosservato: una cittadina veneziana, accortasi della scena, ha allertato le forze dell’ordine e scattato una fotografia che è subito diventata virale sui social.
Secondo le prime ricostruzioni, potrebbe trattarsi di visitatori provenienti dall’Europa dell’Est, ma l’identificazione non è ancora certa. La polizia locale sta infatti analizzando le registrazioni delle numerose telecamere presenti in zona. Diversamente da altri episodi del passato, i due non si sono tuffati in Canal Grande, ma si sono limitati a sostare sulla sommità del ponte, godendo di una vista spettacolare quanto pericolosa e mancando di rispetto al valore storico del luogo.
Una lunga lista di gesti irrispettosi
L’episodio di Rialto si inserisce in una lunga serie di comportamenti definiti “cafoni” che da anni danneggiano l’immagine di Venezia. Non mancano infatti precedenti: tuffi in Canal Grande e nel bacino di San Marco, picnic tra i monumenti, droni sorvolanti la Basilica o il campanile senza autorizzazioni, biciclette introdotte in zone vietate e persino tende montate sotto il ponte di Calatrava.
Solo negli ultimi mesi si sono registrati episodi eclatanti: a marzo una donna ha nuotato di fronte alla stazione di Santa Lucia, poco dopo un turista ha replicato lo stesso gesto lungo il Canal Grande. A inizio luglio un uomo è stato multato di 550 euro per un tuffo, mentre un altro visitatore ha dovuto pagare 200 euro per aver portato una bici pieghevole in Piazza San Marco.
Dal Veneto alle Dolomiti: il fenomeno del “turismo cafone”
Il problema non riguarda solo Venezia. Quest’estate, anche a Cortina d’Ampezzo, nel cuore delle Dolomiti, alcuni episodi hanno indignato i residenti. Tra i casi più discussi, camperisti sorpresi a lavarsi completamente nudi in pieno centro, sotto gli occhi di abitanti e turisti. Le immagini, come accaduto in laguna, hanno fatto il giro del web, accendendo il dibattito sul rispetto dei luoghi e delle comunità locali.
Di fronte a questa escalation, il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha chiesto misure più dure, proponendo l’applicazione del Daspo urbano per chi si rende protagonista di simili comportamenti. L’obiettivo è chiaro: tutelare il patrimonio artistico e paesaggistico della regione, ma anche la dignità delle città e dei loro abitanti.
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