Turchia: volti umani scolpiti di 12.000 anni fa

  • Postato il 30 novembre 2025
  • Di Focus.it
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Nel sito archeologico di Sefertepe (Turchia), sono venuti alla luce volti umani scolpiti risalenti a 12.000 anni fa e una rara perla in serpentinite (una roccia metamorfica composta principalmente da minerali del gruppo del serpentino, che comprendono la Lizardite, il Crisiotilo e l'Antigorite) incisa su entrambi i lati: indizi preziosi che ampliano la nostra comprensione del mondo di Taş Tepeler, uno dei luoghi del neolitico più enigmatici del pianeta.. Melting pot. Gli archeologi impegnati negli scavi nel sud-est della Turchia hanno presentato una serie di ritrovamenti esposti nell'ambito del programma di ricerche che coinvolge numerosi siti sugli altipiani di Şanlıurfa. La nuova stagione di scavi conferma l'idea che Taş Tepeler — un'area che comprende Göbeklitepe, Karahantepe, Sayburç, Sefertepe e altri insediamenti meno noti — fosse una delle prime regioni culturalmente integrate della storia umana. Un mosaico di comunità interconnesse, più che un insieme di siti isolati, in cui dodici millenni fa prendevano forma architetture complesse e un linguaggio visivo sorprendentemente articolato.. I volti umani. Le scoperte più sorprendenti arrivano proprio da Sefertepe, dove sono emersi due volti umani scolpiti su blocchi di pietra accuratamente rifiniti: uno in altorilievo, l'altro in bassorilievo. Le tecniche diverse, le scelte stilistiche e le proporzioni atipiche li distinguono dalle figure già note a Göbeklitepe, Karahantepe e Sayburç. Per come sono state modellate le guance, la linea delle sopracciglia e il naso gli archeologi hanno dedotto che Sefertepe potrebbe aver sviluppato un proprio stile scultoreo, pur restando all'interno della più ampia tradizione artistica di Taş Tepeler.. La perla. A rendere la scoperta ancora più intrigante è una piccola perla in serpentinite nera, lucidata fino a ottenere una superficie brillante, su cui sono incisi due volti opposti. Il Ministro Ersoy ha sottolineato come questo oggetto miniaturizzato suggerisca che anche manufatti portatili potessero assumere un ruolo simbolico complesso, al pari delle monumentali sculture che hanno reso celebre la regione.. Tra la vita e la morte. Gli archeologi hanno trovato anche una scultura di piccole dimensioni che rappresenta un volto con una bocca chiusa in modo netto, come serrata, una scelta che potrebbe alludere al confine simbolico tra vita e morte. Questo reperto amplia il panorama interpretativo del simbolismo funerario neolitico, affiancandosi alle pratiche già note di rimozione dei crani, sepolture secondarie e rituali post mortem..
Autore
Focus.it

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