Tunnel Fontanabuona, il ricorso al Tar contro il progetto si “allarga”: “Procedura irregolare e carenze documentali”

  • Postato il 22 ottobre 2025
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tunnel fontanabuona

Genova. Nuove contestazioni alla validità della valutazione di impatto ambientale (VIA) del progetto di collegamento tra la Val Fontanabuona e l’autostrada A12. Il comitato No Tunnel, infatti, ha depositato al Tar della Liguria un atto di motivi aggiunti al ricorso già pendente contro il decreto ministeriale che aveva espresso il parere positivo di compatibilità ambientale. La contestazione si concentra su presunte irregolarità procedurali e su lacune tecniche riscontrate nella documentazione.

Il ricorso evidenzia criticità procedurali, in particolare sulla gestione delle tempistiche e sulla completezza progettuale. Si contesta la decisione ministeriale di riaprire i termini per la presentazione delle integrazioni documentali da parte del proponente, sostenendo che l’assenza di risposta entro i 30 giorni previsti dalla normativa avrebbe dovuto comportare l’automatica archiviazione del progetto. Inoltre, viene sollevato il fatto che la VIA sarebbe stata espressa su un progetto non definitivo. Numerose criticità tecniche sarebbero state trasformate in prescrizioni da risolvere in fasi successive (come quella esecutiva), contravvenendo, a detta dei ricorrenti, al principio di precauzione che richiede una valutazione completa prima dell’approvazione.

Analisi ambientale

I motivi aggiuntivi segnalano, a detta del comitato, lacune sostanziali in punti cruciali dell’analisi ambientale. Si afferma che gli studi sulla stabilità dei versanti nelle aree di Tribogna e Moconesi risultano incompleti, e viene citato il parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici che aveva paventato rischi di prosciugamento delle sorgenti a seguito dello scavo delle gallerie. Vengono poi contestate la mancanza di analisi approfondite sugli effetti dell’opera sulle falde acquifere e sui rii minori; anche le valutazioni su biodiversità e continuità degli ecosistemi sarebbero state rinviate a fasi future. Sul fronte dell’impatto, le stesse amministrazioni regionali avrebbero riconosciuto un potenziale peggioramento del clima acustico, e i dati utilizzati per stimare la qualità dell’aria sono definiti datati e parziali. Infine, si rileva l’assenza della Valutazione Ambientale Strategica (VAS), ritenuta obbligatoria in quanto il tracciato comporta modifiche agli strumenti urbanistici di più Comuni e al Piano Territoriale Provinciale.

La valutazione sulle alternative progettuali

Il ricorso mette in discussione anche la valutazione delle alternative progettuali. Si sostiene che le quattro ipotesi presentate fossero variazioni minime dello stesso tracciato, con impatti analoghi, e che l'”opzione zero” (non realizzazione) sia stata liquidata superficialmente. Il criterio di scelta finale, secondo l’atto, sarebbe stato quello economico, e non quello orientato al minore impatto ambientale.

A commento dell’azione legale, è intervenuto Andrea Carannante, portavoce del Comitato No Tunnel e Consigliere Comunale, sottolineando la gravità della situazione e la necessità di una mobilitazione. Carannante definisce l’atto di ricorso “dovuto, necessario e urgente,” per opporsi a un progetto che, se realizzato in queste condizioni, “rappresenterebbe uno scempio ambientale e territoriale senza precedenti”. Il portavoce ha annunciato che, in caso di avvio dei lavori, il comitato è pronto a chiedere l’immediata sospensione degli stessi.

Critiche severe sono state rivolte all’amministrazione comunale di Rapallo, territorio sul quale ricade il 70% dell’opera. “Il Comune di Rapallo,” afferma Carannante, “continua a mantenere un silenzio complice e vergognoso, che equivale a una resa politica e morale”. Secondo il Comitato, questa inerzia renderebbe l’Amministrazione “corresponsabile” di un progetto che condurrà Rapallo “al collasso, aggravando traffico, inquinamento e degrado urbano”. Il Comitato ha infine confermato che si opporrà “con ogni mezzo legittimo e necessario,” invitando all’impegno e alla collaborazione “comitati, cittadini, amministratori locali, associazioni” per difendere il territorio.

Autore
Genova24

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