Tumori del sangue, un ingrediente che si trova nelle bevande energetiche può aumentarne il rischio
- Postato il 2 giugno 2025
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- Di Blitz
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La taurina, una sostanza ben nota per essere presente nella maggior parte delle bevande energetiche, torna a far discutere. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Nature, questo amminoacido solforato non essenziale potrebbe contribuire alla crescita della leucemia, una delle forme di tumore del sangue più diffuse. Lo studio, condotto da un team internazionale guidato dall’Università di Rochester negli Stati Uniti, apre nuovi scenari sia in ambito oncologico che nutrizionale.
Cos’è la taurina e dove si trova
La taurina è naturalmente presente nel nostro organismo, in particolare in organi come cuore, occhi e midollo osseo. Si trova anche in molti alimenti di origine animale, tra cui carne, pesce e uova. Tuttavia, viene spesso assunta in quantità più elevate attraverso integratori o energy drink, nei quali viene aggiunta per le sue presunte proprietà stimolanti e per migliorare le performance fisiche e mentali.
Il legame tra taurina e crescita della leucemia
Lo studio ha osservato che le cellule tumorali della leucemia mieloide acuta sfruttano attivamente la taurina per alimentarsi e crescere. In particolare, gli scienziati hanno identificato un meccanismo preciso: il sistema di trasporto TAUT (trasportatore taurina-taurina), codificato dal gene SLC6A6, che facilita l’ingresso della taurina nelle cellule.
Una volta assorbita, la taurina stimola la glicolisi, il processo attraverso cui le cellule producono energia scomponendo il glucosio. Questo aumento della produzione energetica favorisce la proliferazione delle cellule malate, accelerando la crescita del tumore.
I risultati delle sperimentazioni di laboratorio
La ricerca è stata condotta sia su modelli murini che su cellule tumorali umane coltivate in laboratorio. In entrambi i casi, quando i ricercatori hanno inibito il sistema TAUT, bloccando quindi l’accesso alla taurina, si è osservata una drastica riduzione nella crescita delle cellule leucemiche. Questo risultato apre a due ipotesi importanti: la prima riguarda i possibili effetti negativi dell’eccessiva assunzione di taurina; la seconda, invece, guarda al futuro, con la possibilità di sviluppare nuove terapie che impediscano alle cellule tumorali di assimilare questa sostanza.
Un ingrediente controverso
L’uso della taurina è già stato oggetto di dibattito nella comunità scientifica. In precedenza, alcune ricerche avevano suggerito un potenziale ruolo protettivo contro i tumori gastrici. Tuttavia, la nuova scoperta pone un’attenzione particolare sul suo impatto in caso di leucemia. Anche se è fondamentale sottolineare che le evidenze attuali provengono da studi preclinici (su topi e cellule in vitro), il richiamo alla cautela è chiaro.
Energy drink e salute: cosa sappiamo davvero?

Gli energy drink contengono, in media, tra i 100 e i 1.000 mg di taurina per porzione. Queste quantità, sommate alla caffeina e ad altri stimolanti, sono da tempo al centro di un acceso dibattito. Numerosi studi hanno già evidenziato effetti collaterali potenzialmente dannosi legati al loro consumo eccessivo: aumento della pressione arteriosa, disturbi del sonno, ansia e, in casi estremi, anche aritmie cardiache.
L’aggiunta di un possibile legame tra taurina e crescita dei tumori del sangue potrebbe spingere le autorità sanitarie a rivedere le attuali linee guida sul consumo di queste bevande, soprattutto tra i giovani.
L’importanza della ricerca sul metabolismo tumorale
Un aspetto particolarmente interessante della ricerca riguarda la scoperta di un nuovo percorso metabolico coinvolto nella progressione della leucemia. Identificare il ruolo della taurina nella glicolisi tumorale rappresenta un importante passo avanti per la comprensione dei meccanismi alla base della malattia. Come afferma la professoressa Jeevisha Bajaj, coordinatrice dello studio: “Capire come le cellule tumorali si alimentano ci permette di sviluppare strategie più mirate ed efficaci per combatterle”.
Se ulteriori studi confermassero i risultati ottenuti, potremmo assistere allo sviluppo di nuovi farmaci in grado di bloccare l’assimilazione della taurina da parte delle cellule leucemiche. Questo approccio, potenzialmente meno invasivo rispetto alla chemioterapia tradizionale, potrebbe offrire nuove speranze ai pazienti affetti da leucemia mieloide acuta e altre forme di tumore del sangue.
Al tempo stesso, la comunità scientifica invita alla prudenza nell’uso di integratori contenenti taurina, in particolare per chi ha una predisposizione genetica a sviluppare tumori del sangue o si trova già in trattamento oncologico.
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