Tsitsipas, crisi senza fine e d’identità tennistica: le parole su Sinner e Alcaraz spaventano gli appassionati

  • Postato il 31 luglio 2025
  • Di Virgilio.it
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Stefanos Tsitsipas sta attraverso quello che senza dubbio è il momento più negativo della sua carriera, confermato dalla sconfitta al primo turno rimediata al Masters 1000 di Toronto, la quinta consecutiva in singolare, che rischia di farlo uscire addirittura dalla top-30 per la prima volta in sette anni. Una crisi le cui radici sono con ogni probabilità mentali – e qui potrebbe entrare in gioco anche la possibile fine della relazione con Paula Badosa -, ma anche di gioco, con il greco che nonostante i cambi in panchina non è riuscito a tornare ai livelli di un paio di anni fa, arrivando addirittura a prendere in considerazione per “colpa” di Jannik Sinner e Carlos Alcaraz un drastico cambio tecnico, che però i tanti appassionati di tennis sperano non attui.

Continua la crisi di Tsitsipas, a Toronto arriva la quinta sconfitta consecutiva

Il titolo conquistato a Dubai lo scorso febbraio (il suo primo 500 conquistato in carriera) ci aveva illuso che la crisi di Stefanos Tsitsipas dopo il 2024 decisamente sotto tono fosse ormai alle spalle. A distanza di circa cinque mesi appare evidente come essa sia entrata invece nella sua fase più acuta, con il tennista greco che al Masters 1000 di Toronto si è fatto eliminare all’esordio da Christopher O’Connell con il risultato di 6-4 4-6 6-2, raccogliendo la sua quinta sconfitta consecutiva, la settima nelle ultime dieci partite da lui disputate, risultati che potrebbero costargli anche la top-30 e la possibilità di essere testa di serie negli slam.

Una crisi alla quale Tsitsipas aveva provato a porre rimediato affidandosi a un top coach come Goran Ivanisevic, salvo però tornare sui suoi passi dopo circa un mese – durante il quale le parole dell’allenatore croato su di lui avevano da una parte preoccupato e dall’altra scatenato varie polemiche – e decidere di affidarsi nuovamente alla guida di suo padre Apostolos, con cui aveva ottenuto i migliori risultati insieme a Patrick Mouratoglou.

Tsitsipas, simbolo di una generazione in crisi e forse ormai perduta

La crisi di Tsitsipas è combaciata un po’ anche con quelle dei compagni di generazione Daniil Medvedev e Alexander Zverev, coloro che fino a qualche anno fa erano considerati gli eredi dei Big3, salvo però non riuscire mai davvero a rimpiazzare (anche solo in parte) i vari Roger Federer, Rafael Nadal e Novak Djokovic.

I tre infatti rischiano di rappresentare una sorta di generazione perduta per il tennis, perché un solo titolo slam tra tutti (conquistato da Medvedev, unico nato negli anni ’90 a issarsi in vetta al ranking ATP) è certamente un bottino troppo misero per il loro talento, oscurato prima dai Big3 e poi dall’avvento di Carlos Alcaraz e Jannik Sinner, che sembra avergli tolto un po’ le speranze.

Tsitsipas guarda Sinner e Alcaraz e pensa di abbandonare il rovescio a una mano

Proprio il confronto con Sinner e Alcaraz ha portato Tsitsipas ha prendere in considerazione addirittura un clamoroso cambio drastico a livello tecnico. Il greco ha infatti riservato parole al miele per i due giovani dominatori del tennis mondiale durante la conferenza stampa in Canada, elogiando soprattutto i loro rovesci a due mani potenti come dritti e che gli hanno fatto addirittura pensare di abbandonare il suo a una mano: “Ho avuto il privilegio di giocare sia con Jannik che con Carlos. Sono persone fantastiche e, vedendoli in campo, mi spingono a dare sempre di più! Vi dico la verità, visto quanto giocano bene ho persino pensato di passare al rovescio a due mani (ride, ndr). Loro hanno praticamente un secondo dritto al posto del rovescio! Sinner, in particolare, colpisce con una potenza incredibile”.

Una possibilità che ha spaventato i tanti appassionati, da sempre affezionati al rovescio a una mano, considerato uno dei colpi più eleganti nel tennis, ma purtroppo sempre meno diffuso, soprattutto tra i top player. Basti pensare che tra i primi 30 giocatori al mondo solamente Lorenzo Musetti, Grigor Dimitrov, Denis Shapovalov e, appunto, Stefanos lo usano. I tifosi però non dovrebbero correre alcun rischio. Difficile infatti pensare che a 26 anni Tsitsipas decida di cambiare drasticamente uno dei suoi due fondamentali. Più probabile che la sua fosse una semplice battuta per evidenziare il livello altissimo di Sinner e Alcaraz.

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Virgilio.it

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