Trump-Xi: l’incontro in Corea potrebbe risolvere il “caso Nexperia”
- Postato il 31 ottobre 2025
- Di Panorama
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Dall’incontro a Seul tra Donald Trump e Xi Jinping potrebbe essere arrivata una soluzione al “caso Nexperia”, l’azienda controllata dalla cinese Wingtech la cui “nazionalizzazione” da parte del governo olandese ha provocato il blocco di Pechino all’invio di semiconduttori per le auto europee (e non solo).
Rinviate le nuove restrizioni americane all’Entity List
Uno dei risultati del summit in Corea, passato quasi inosservato, è stato infatti annunciato ieri dal segretario al Tesoro americano Scott Bessent. In cambio della sospensione cinese dei controlli sulle terre rare gli Stati Uniti sospenderanno per dodici mesi l’entrata in vigore della controversa “regola del 50%” dell’Entity List.
Si tratta di una misura che avrebbe ampliato drasticamente il numero di aziende cinesi sottoposte a restrizioni tecnologiche americane, passando da circa 1.400 società a oltre 20.000, colpendo particolarmente le filiali controllate da entità già inserite nella lista nera commerciale americana.
Cos’è la regola del 50%
La “regola del 50%”, elaborata dal Bureau of Industry and Security (Bis) americano, e inizialmente annunciata nel settembre 2025, mirava a contrastare gli sforzi cinesi di aggiramento delle sanzioni attraverso l’utilizzo di società controllate da entità blacklisted per acquisire tecnologie statunitensi vietate.
Secondo il meccanismo, qualsiasi azienda posseduta al 50 per cento o più da soggetti sulla Entity List americana avrebbero visto automaticamente imposte restrizioni sugli accessi alle tecnologie americane, al mercato americano e ai suoi servizi bancari e finanziari.
Il caso Nexperia
Il primo risultato della misura ora rimandata si era già visto in Europa con il “caso Nexperia”. Questa società olandese è infatti specializzata nella produzione di chip di base (non all’avanguardia come quelli di Nvidia), utilizzati estensivamente nei sistemi di controllo elettronico delle automobili.
La peculiarità della sua struttura proprietaria è che, sebbene formalmente olandese, Nexperia è controllata al 96 per cento dalla società cinese Wingtech, colosso dell’industria elettronica cinese.
Nel dicembre 2024, l’amministrazione Trump aveva già inserito Wingtech nella sua Entity List, mentre l’approvazione della “regola del 50%” nel settembre di quest’anno avrebbe colpito anche Nexperia in qualità di filiale controllata da un’entità già sanzionata.
Il 13 ottobre 2025, il Ministero dell’Economia dei Paesi Bassi ha invocato per la prima volta nella storia della Repubblica la “Legge sulla Disponibilità di Beni“, un meccanismo emergenziale che conferisce al governo il potere di assumere il controllo diretto di società ritenute critiche per la sicurezza e la continuità economica nazionale e europea.
L’Aia ha ufficialmente “nazionalizzato” Nexperia, destituendo il consiglio di amministrazione cinese e affidando la gestione a rappresentanti olandesi selezionati dal governo. Il Ministero ha giustificato questa azione senza precedenti adducendo l’esistenza di «gravi carenze nella governance» che rappresentavano una minaccia alla preservazione di capacità tecnologiche vitali per il territorio olandese.
Il 19 ottobre, la filiale cinese di Nexperia, dove vengono prodotti la maggior parte dei chip, ha dichiaratol’indipendenza dalla casa madre olandese. La stessa giornata ha segnato l’inizio di un blocco totale delle esportazioni di componenti assemblati in Cina, comprese tutte le forniture di chip destinate ai fornitori e ai costruttori automobilistici globali.
L’Allarme dell’ACEA per la produzione automobilistica
Nel giro di poche settimane la situazione si è ulteriormente deteriorata. Il 28 ottobre, l’Associazione dei Costruttori Europei di Automobili (ACEA), che riunisce tutti i principali costruttori, ha emesso un comunicato molto allarmante in cui denunciava che l’industria automobilistica europea stava «attualmente attingendo alle scorte di riserva, ma le forniture stavano rapidamente diminuendo» e che «alcuni [costruttori] prevedevano già un imminente arresto delle linee di assemblaggio».
Non è che non esistano alternative, semplicemente i prodotti dei fornitori alternativi di semiconduttori comparabili a quelli di Nexperia richiederebbero molti mesi per essere omologati dai costruttori, e le cause automobilistiche potrebbero restare senza chip e dover fermare la produzione.
L’impatto concreto della crisi è già iniziato. Mercoledì Honda, multinazionale giapponese tra i maggiori produttori automobilistici globali, ha comunicato ufficialmente di avere sospeso completamente la produzione presso lo stabilimento di Celaya in Messico, impianto che nel 2024 aveva prodotto oltre 190.000 veicoli, nella maggior parte destinate al mercato nord-americano, proprio a causa della mancanza di chip Nexperia.
L’accordo Trump-Xi potrà mettere fine alla crisi?
L’accordo raggiunto tra Trump e Xi a Seul, con la sospensione per dodici mesi della nuova regola del 50% (e dei controlli sulle terre rare), apre potenzialmente una via d’uscita dalla crisi Nexperia.
Tuttavia, il fatto che la risoluzione di una situazione così grave dipenda dai negoziati bilaterali tra Washington e Pechino, piuttosto che da istituzioni europee o dall’Europa in senso lato, sottolinea come il continente sia rimasto ancora una volta una pedina, seppur importante, in un gioco internazionale ormai giocato da altri.