Trump sulla guerra in Ucraina: «Forse la pace è impossibile»

  • Postato il 5 maggio 2025
  • Di Panorama
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Mentre in Russia si avvicina il “giorno della Vittoria” in ricordo del trionfo nella Seconda Guerra Mondiale, il conflitto attualmente in corso in Ucraina non accenna a diminuire d’intensità.

Una risoluzione durevole del conflitto non è all’orizzonte, malgrado i continui tentativi del Presidente americano. E proprio parlando della risoluzione del conflitto, durante l’odierno briefing quotidiano con la stampa russa il portavoce del Presidente, Dimitri Peskov, ha sostenuto l’idea di un incontro bilaterale faccia a faccia fra Vladimir Putin e Donald Trump. Incontro che è stato definito «necessario» per arrivare ad una soluzione durevole del conflitto, ma che tuttavia «va adeguatamente preparato».

Ieri sera, intanto, Donald Trump ha rilasciato un’intervista a Nbc News, dove ha dichiarato, in maniera molto franca, che raggiungere una pacifica risoluzione della guerra «forse non è possibile». In questi mesi di colloqui, diretti e indiretti, con il Presidente russo e quello ucraino, Trump si è fatto un’idea molto precisa della situazione: «C’è un odio tremendo, stiamo parlando di un odio tremendo tra questi due uomini [Volodymyr Zelensky e Vladimir Putin] e tra i generali».

Il Presidente americano, come sempre, non usa mezzi termini: non addossa colpe specifica per l’inizio delle ostilità, tuttavia sottolinea come la Russia voglia «l’Ucraina intera», mentre Zelensky dovrebbe «mostrare maggiore gratitudine» per l’aiuto arrivato dagli Stati Uniti. Infine l’ennesimo avvertimento, se le due parti dovessero mostrarsi troppo rigide sulle loro posizioni, Washington smetterà di mediare una pace e lascerà invece che Russia e Ucraina «continuino a essere stupide».

Ha parlato anche Vladimir Putin ieri sera, e lo ha fatto durante un’intervista documentario intitolata “Russia. Cremlino. Putin. Venticinque anni”, andata in onda in occasione del 25esimo anniversario dalla sua elezione a Presidente della Federazione Russa nel lontano 2000. Rispondendo alle domande di un giornalista, Putin ha affermato che la Russia abbia «abbastanza forza e risorse per portare a una conclusione logica quanto iniziato nel 2022, con il risultato di cui la Russia ha bisogno».

Il Presidente russo ha anche sostenuto che l’avvio della “operazione militare speciale” in Ucraina non era stata lungamente premeditata, «non ci siamo preparati in modo particolare. Abbiamo cercato sinceramente di risolvere pacificamente il problema del Donbass. Ma si è scoperto che l’altra parte la pensava e agiva diversamente. Vedete, chiunque può essere ingannato. Ma volevo crederci». Anche il Cremlino ammette quindi l’errore di calcolo all’inizio del conflitto.

Sempre durante l’intervista, andata in onda sul canale russo Rossiya 1, Putin afferma che, nonostante tutto, «la riconciliazione con il popolo ucraino è inevitabile». Sicuramente non la pensa così Zelensky, che anche ieri ha accusato Mosca di «attaccare l’Ucraina ogni giorno» nonostante la tregua proclamata dal Cremlino dall’8 al 10 maggio, «questo è cinismo di altissimo livello».

Un aiuto alle difese aeree ucraine arriverà nei prossimi mesi da un’altra batteria del sistema di difesa aerea Patriot, precedentemente basato in Israele. Il sistema, secondo quanto riportato dal New York Times, verrà spedito dopo essere stato ricondizionato. Insomma, al momento la soluzione del conflitto viene ancora lasciata al campo di battaglia.

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Panorama

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