Trump: “Sudafrica terribile con gli agricoltori, vengano da noi”. Così il tycoon ha fatto propria una battaglia personale di Elon Musk
- Postato il 7 marzo 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Donald Trump torna a mettere nel mirino il Sudafrica e spiana la strada alla cittadinanza negli Stati Uniti per tutti gli agricoltori che “cercano di fuggire da quel paese per motivi di sicurezza”. Il paese africano, ha scritto il presidente degli Stati Uniti su Truth, “sta diventando terribile, oltretutto con gli agricoltori di lunga data del paese. Stanno confiscando la loro terra e le loro fattorie, e fanno molto peggio di questo. Un brutto posto in cui stare in questo momento, e stiamo bloccando tutti i finanziamenti federali. Per fare un ulteriore passo avanti, qualsiasi agricoltore (con famiglia!) del Sudafrica, che cerca di fuggire da quel paese per motivi di sicurezza, sarà invitato negli Stati Uniti d’America con un rapido percorso verso la cittadinanza. Questo processo inizierà immediatamente!”. Giusto un mese fa, 7 febbraio, Trump aveva firmato un ordine esecutivo che tagliava gli aiuti economici al paese.
A cosa si riferisce il capo della Casa Bianca? A gennaio il governo guidato da Cyril Ramaphosa ha approvato una legge molto criticata, l’Expropriation Act, che consente all’esecutivo di espropriare le proprietà fondiarie, in alcuni casi senza indennizzo, quando non sono utilizzati o esiste un interesse pubblico nella loro redistribuzione. Il Parlamento ha approvato il testo nonostante l’opposizione della Democratic Alliance, partito guidato in maggioranza da bianchi, un partner di coalizione minore del partito al governo, l’African National Congress. Il provvedimento ha riacceso il dibattito sulla riforma agraria in un paese in cui ancora alle prese con l’eredità di una minoranza bianca discendente dei colonizzatori europei che ha spogliato la popolazione nera delle sue terre.
Secondo una relazione governativa pubblicata nel 2017 il 72% delle terre resta di proprietà della minoranza bianca (il 9% dei cittadini) che le possedeva nel 1994. Il tema è molto controverso: dalla fine dell’Apartheid i governi hanno tentato di ridurre le disuguaglianze ma la riforma agraria promessa dall’Anc non ha visto mai pienamente la luce. Il punto sul quale finora è stato difficile un accordo è quello dei risarcimenti che dovrebbero essere garantiti a coloro ai quali la terra dovrebbe essere espropriata, lo strato più conservatore della popolazione, quello che guarda con maggiore nostalgia al regime che garantì secoli di predominio alla popolazione bianca.
Perché il tycoon ha così a cuore la situazione? Una spiegazione ufficiale non c’è ma le origini del suo principale alleato al governo, Elon Musk, forniscono una motivazione plausibile. Il patron di Tesla e Space X è nato a Pretoria, è un ex cittadino sudafricano, è cresciuto nel paese ai tempi dell’apartheid e da diverso tempo twitta contro l’Expropriation Act. Il 3 febbraio si aveva domandato a Ramaphosa su X: “Perché avete leggi sulla proprietà apertamente razziste?”. Poche ore dopo Trump aveva rincarato la dose su Truth: “Il Sudafrica sta confiscando terre e trattando MOLTO MALE (scritto in maiuscolo, ndr) certe classi di persone. È una brutta situazione che i media della sinistra radicale non vogliono nemmeno menzionare. Una massiccia VIOLAZIONE dei diritti umani, come minimo, sta accadendo sotto gli occhi di tutti. Gli Stati Uniti non lo tollereranno, agiremo. Inoltre, taglierò tutti i futuri finanziamenti al Sudafrica finché non sarà completata un’indagine completa su questa situazione!”. Taglio che è puntualmente arrivato.
Ma le critiche del miliardario hanno radici profonde. Per anni un piccolo ma rumoroso gruppo di contadini bianchi ha affermato di essere stato vittima di attacchi razziali mirati. Questo tipo di narrazione si è diffusa ulteriormente con l’inizio delle discussioni sull’Expropriation Act, con i nazionalisti bianchi che sono arrivati a parlare di “genocidio”. Nel 2023, lo stesso Musk dichiarò che il governo di Ramaphosa era rimasto in silenzio di fronte a coloro che “premevano apertamente per il genocidio dei bianchi in Sudafrica”.
Trump ha fatto così propria una battaglia personale dell’amico Elon e l’ha trasposta sul piano delle relazioni internazionali, da sempre giocate su equilibri delicatissimi di ordine politico ed economico di cui tuttavia il tycoon non sembra curarsi. L’ennesima prova del coacervo di interessi personali che stanno alla base di molte decisioni che vengono prese nello Studio Ovale.
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