Trump rilancia la guerra dei dazi: nel mirino farmaci, mobili e camion pesanti

  • Postato il 26 settembre 2025
  • Di Panorama
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Nuovo giorno nuovi dazi. Sembra essere il motto del Presidente americano Donald Trump, che in nottata ha annunciato l’imposizione di nuove tariffe sull’importazione di prodotti farmaceutici, mobili e camion pesanti.

Prodotti farmaceutici

Il colpo più duro arriva sui prodotti farmaceutici di marca o brevettati, che dal 1° ottobre saranno colpiti da dazi al 100%. L’annuncio, pubblicato nella notte sui social, prevede però una significativa eccezione: le tariffe non si applicheranno alle aziende che stanno «costruendo il proprio stabilimento di produzione farmaceutica in America».

Trump ha specificato che per «costruzione» si intende «un cantiere in fase di avvio e/o di costruzione», chiarendo che «non ci saranno dazi su questi prodotti farmaceutici se la costruzione è iniziata».

La misura non dovrebbe avere un impatto diretto sui farmaci europei, considerando l’accordo commerciale siglato a luglio tra Ue e Stati Uniti che prevede tariffe uniformi del 15% sulla maggior parte dei beni importati dall’Unione Europea, inclusi i prodotti dell’industria farmaceutica.

Le grandi multinazionali farmaceutiche hanno già anticipato la mossa di Trump con massicci investimenti negli Stati Uniti. La svizzera Novartis,ad esempio, ha annunciato un piano da 23 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni per costruire quattro nuovi impianti produttivi e un hub di ricerca da 1,1 miliardi a San Diego. 

Mobili da cucina e bagno

Nuovi dazi, del 50%, saranno imposti anche sui mobili da cucina, lavandini da bagno e prodotti correlati, accompagnati da una tariffa del 30% sui mobili imbottiti. Trump ha giustificato la misura affermando che gli Stati Uniti sono «inondati da questi prodotti che arrivano da altri Paesi» e che è necessario proteggere «per motivi di sicurezza nazionale» il processo manifatturiero americano.

Per l’Italia, che ha fatto degli Stati Uniti il primo mercato fuori dall’Unione Europea per l’arredo con un valore export triplicato dagli 848 milioni del 2023 ai 2,2 miliardi di euro del 2024, l’impatto potrebbe essere devastante qualora le tariffe venissero applicate nonostante l’accordo Usa-Ue.

La filiera del legno-arredo italiana aveva già registrato un crollo del 6,6% dell’export a maggio quando l’incertezza sui dazi aveva spaventato i compratori americani.

Il mercato statunitense dei mobili da cucina vale circa 3 miliardi di dollari in importazioni annuali, con gli Stati Uniti che rappresentano tradizionalmente il principale importatore mondiale nel settore.

Camion pesanti

Il terzo fronte aperto da Trump riguarda i camion pesanti, colpiti da dazi al 25%, sempre a partire dal 1° ottobre. Il presidente ha motivato la decisione con la necessità di proteggere i produttori americani come «Peterbilt, Kenworth, Freightliner, Mack Trucks» dalla «concorrenza sleale straniera».

Se applicata anche all’Europa, la misura colpirà direttamente costruttori europei come la svedese Volvo e la tedesca Daimler, che competono nel mercato americano dei veicoli commerciali pesanti. Particolarmente esposto è il Messico, principale esportatore di camion verso gli Stati Uniti con 128 miliardi di dollari di componenti per veicoli pesanti importati nel 2024, pari al 28% del totale delle importazioni americane nella categoria.

Il Messico ha già protestato contro i nuovi dazi, sottolineando al Dipartimento del Commercio che tutti i camion messicani esportati negli Stati Uniti contengono in media il 50% di componenti americani, inclusi i motori diesel. Tra le aziende colpite figura Stellantis, casa madre di Chrysler, che produce camion in territorio messicano.

Trump ha giustificato i dazi sui camion pesanti per «molte ragioni, ma soprattutto per ragioni di sicurezza nazionale», richiamando un’indagine avviata in primavera dall’amministrazione per determinare se le importazioni di camion stranieri costituissero una minaccia alla sicurezza del Paese.

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Panorama

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