Trump minaccia di arrestare Mamdani candidato dem a New York: “Non abbiamo bisogno di un comunista”
- Postato il 1 luglio 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Nel giorno dell’ufficialità dei risultati delle primarie democratiche per il sindaco di New York, il presidente Usa Donald Trump torna ad attaccare il candidato Zohran Mamdani. “Non abbiamo bisogno di un comunista in questo paese”, ha detto il tycoon che si spinge anche oltre, minacciando di arrestare il candidato sindaco dem. Se il 33enne vincesse le elezioni e si opponesse agli agenti federali per l’immigrazione in città “allora dovremmo arrestarlo“, ha detto Trump.
Il socialista outsider (qui il suo profilo), secondo i dati ufficiali, ha trionfato alle primarie con un vantaggio di ben 12 punti sul suo maggiore rivale: ha infatti ottenuto il 56% dei voti contro il 44% dell’ex governatore Andrew Cuomo. Una vittoria a sorpresa e storica che non è passata inosservata a Donald Trump. Il presidente non ha solo minacciato l’arresto ma anche di togliere tutti i fondi federali alla Grande Mela nel caso in cui Mamdani – qualora fosse eletto – non si comportasse bene. L’ex rapper sfiderà a novembre nelle elezioni generali l’attuale primo cittadino Eric Adams, democratico che ha deciso di correre da indipendente per evitare le primarie, e il repubblicano fondatore dei Guardian Angels Curits Silwa. Nonostante la pesante sconfitta che ha mandato all’aria il suo sogno di tornare in grande stile in politica dopo gli scandali, Cuomo non si è ritirato dalla corsa lasciandosi aperta la possibilità di candidarsi anche lui come indipendente a novembre. Un’ipotesi sostenuta da molti democratici moderati, preoccupati dall’ascesa di Mamdani e dalla possibilità che la sua vittoria alle primarie favorisca Adams, oggetto di forti critiche per le accuse di frode e corruzione poi ritirate in seguito all’intervento del dipartimento di Giustizia di Trump.
A essere particolarmente preoccupata per Mamdani è Wall Street, che vede nel democratico socialista un nemico. “Non penso che dovremmo avere miliardari, c’è bisogno di maggiore equità“, ha detto di recente il candidato dem tra lo scetticismo dei “paperoni” di Wall Street, preoccupati dalla possibilità che un 33enne senza molta esperienza alle spalle possa trovarsi alla guida di un’economia, quella di New York, che vale 2.000 miliardi. Non è pienamente convinta da Mamdani neanche una buona fetta della comunità ebraica: in caso di vittoria, sarebbe il primo sindaco musulmano della città con la maggiore comunità ebraica al mondo. Il diffuso scetticismo, alimentato dall’establishment democratica sconfitta pesantemente dopo aver scommesso su Cuomo, ha innescato grandi manovre dietro le quinte in vista di novembre per puntare su un altro candidato. I repubblicani restano alla finestra e guardano agli sviluppi, accarezzando il sogno di poter riuscire a espugnare una roccaforte democratica per eccellenza come New York.
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