Trump in Medio Oriente è pronto a firmare accordi miliardari
- Postato il 13 maggio 2025
- Di Agi.it
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Trump in Medio Oriente è pronto a firmare accordi miliardari
AGI - Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, è arrivato a Riad, prima tappa di una tournée diplomatica mediorientale che, dopo l'Arabia Saudita, toccherà il Qatar e gli Emirati Arabi Uniti. Le immagini trasmesse dalla televisione hanno mostrato l'Air Force One atterrare, scortato da aerei militari sauditi.
Trump prevede di firmare in questi giorni una nutrita serie di ricchi contratti con Riad, Doha e Abu Dhabi, accordi che riguarderanno una vasta serie di comparti, dalla difesa all'aviazione, dall'energia all'intelligenza artificiale.
Il presidente degli Stati Uniti non potrà però lasciare da parte i principali dossier di politica estera, al termine di una settimana frenetica che lo ha visto mediare tra India e Pakistan, trattare direttamente con Hamas per la liberazione di un ostaggio americano e annunciare di essere pronto a recarsi in Turchia per incontrare giovedì i presidenti di Ucraina e Russia, Volodymyr Zelensky e Vladimir Putin, sempre che quest'ultimo confermi la sua presenza. Washington ha inoltre nei giorni scorsi tenuto colloqui con l'Iran sul programma nucleare della Repubblica Islamica e ha raggiunto un accordo di cessate il fuoco con i ribelli Houthi nello Yemen.
Di fronte a una diplomazia americana molto attiva, ma non sempre trasparente, gli Stati del Golfo cercheranno di comprendere, o addirittura influenzare, la posizione di Trump sulle principali questioni regionali, tra cui Gaza e la Siria. Ma la priorità sarà sicuramente l'economia. "Fonti della Casa Bianca hanno indicato che il presidente si concentrerà sugli affari", scrive Daniel B. Shapiro, ricercatore senior presso il think tank Atlantic Council.
Lo scorso gennaio, il principe ereditario saudita e governatore de facto del regno, Mohammed bin Salman, si è impegnato a mobilitare 600 miliardi di dollari in investimenti e scambi commerciali con gli Stati Uniti.
"Chiederò al principe ereditario, una persona eccezionale, di arrotondare la cifra a mille miliardi", ha annunciato Trump. Secondo un funzionario saudita vicino al Ministero della Difesa, Riad, desiderosa di preservare i legami militari con il suo grande alleato occidentale, sta cercando di assicurarsi consegne di caccia F-35 e di sistemi di difesa antiaerea.
"Chiederemo che le consegne vengano effettuate durante il mandato di Trump", ha spiegato la fonte a France Presse.
Negli Usa, intanto, prosegue la polemica sul Boeing 747-8 donato a Trump dalla famiglia reale del Qatar per sostituire l'attuale Air Force One. Il presidente degli Stati Uniti prima ha affermato che lo avrebbe utilizzato anche dopo la fine del suo mandato e in seguito lo ha definito un "dono temporaneo".
La telefonata con l'ostaggio liberato ieri
L'inviato speciale degli Stati Uniti, Steve Witkoff, e l'ostaggio americano-israeliano liberato ieri da Hamas, Edan Alexander, hanno parlato al telefono con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Lo rende noto il Times of Israel riportando le parole scritte su X da Witkoff, il quale questa mattina si è recato al Tel Aviv Sourasky Medical Center per far visita al 21enne. Nel post, Witkoff ha ribadito l'impegno per riportare a casa "fino all'ultimo ostaggio".
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