Trump, il programma dell’incoronazione a Washington. Tra Big Tech, sovranisti, Village People e Meloni unica presenza di spicco dall’Ue
- Postato il 20 gennaio 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Ci siamo. Per la seconda volta gli Stati Uniti si preparano a incoronare Donald Trump, pronto a insediarsi come 47° presidente. La cerimonia, che si preannuncia ricca di simbolismi e attese per le decisioni politiche immediate, si terrà al chiuso per l’ondata di freddo artico che ha investito Washington, primo caso nella storia da quando, era il 1985, anche Ronald Reagan optò per una cerimonia al chiuso a causa del freddo. Così, a ospitare l’insediamento sarà il Campidoglio, e in particolare la Rotunda, già teatro di eventi storici, incluso il l’assalto del 6 gennaio 2021 per cui lo stesso Trump venne incriminato.
Fuori i sostenitori, freddo permettendo, dentro gli ospiti, da big-tech ai leader internazionali come Giorgia Meloni. Il programma istituzionale è ampio e la giornata lunga. Alle 8.15 del mattino una funzione religiosa, cui prenderà parte Trump, alla St. John’s Church di Washington. Di seguito un tè col presidente uscente Joe Biden alla Casa Bianca, dove dal primo mattino sarà in corso il transfer of families, come è conosciuto il passaggio da una famiglia presidenziale a un’altra. Dalla Casa Bianca partirà il convoglio che porterà il presidente eletto a Capitol Hill, dove il giuramento è previsto per le 11.47 (17.47 in Italia). “Giuro solennemente che eserciterò fedelmente la carica di presidente degli Stati Uniti e che, al meglio delle mie capacità, preserverò, proteggerò e difenderò la Costituzione”, è la formula solenne che verrà pronunciata sulla stessa Bibbia usata da Abraham Lincoln nel 1861, alla quale Trump ha aggiunto quella ricevuta da sua madre nel 1955. A chiudere il giuramento, il tradizionale “aiutami Dio”.
Quanto al discorso inaugurale, che dovrebbe durare 47 minuti, fonti vicine a Trump hanno assicurato toni ottimisti e distanti da quelli più cupi del 2017, nel giorno del suo primo insediamento. Il tema centrale pare sarà la “luce“, simbolo di speranza e di un nuovo inizio. Seguiranno la cerimonia della firma alla presenza di legislatori e stretti collaboratori, il pranzo inaugurale col vicepresidente e i leader del Senato. Trump dovrebbe poi dirigersi verso la Capital One Arena per la parata presidenziale e poi alla Casa Bianca per la cerimonia della firma nello Studio Ovale di ordini esecutivi o nomine. La giornata si concluderà, come da tradizione, con tre balli inaugurali, dove sono previsti altrettanti interventi del presidente rivolti a forze armate, sostenitori e principali donatori.
Freddo e cambi di programma – Originariamente erano stati distribuiti 250 mila biglietti per l’evento all’aperto, ma l’accesso sarà ora limitato a circa 600 persone, capienza massima della Rotunda. Al caldo saranno Biden, membri del Congresso, dignitari e ospiti di alto profilo. Le aree circostanti il Campidoglio sono blindate e anche la parata presidenziale si terrà al chiuso della Capital One Arena, il grande centro congressi da 20 mila posti a metà strada fra la Casa Bianca e il Capitol che Trump raggiungerà dopo il giuramento. La cantante country Carrie Underwood e il tenore Christopher Macchio si esibiranno durante la cerimonia, mentre nel corso della giornata sono attesi i Village People che all’occasione dedicheranno la loro Y.M.C.A.
I numeri sono contenuti per l’insediamento di un presidente Usa e del resto c’è chi a Washington nemmeno ci arriverà, come alcuni sostenitori di Trump che hanno prenotato voli e alloggi e, visto il maltempo e il cambio di programma, hanno già chiesto rimborsi. Questioni di sicurezza di fronte a un meteo considerato troppo rigido e imprevedibile. I servizi segreti che sorveglieranno la Rotonda considerano la location più sicura grazie al protocollo collaudato. E tuttavia alcuni esponenti del partito Democratico hanno sollevato dubbi, sospettando che il maltempo sia solo una scusa per limitare la visibilità di una folla che potrebbe essere inferiore alle precedenti cerimonie.
Presenti e grandi assenti – Nonostante il ridimensionamento, gli ospiti in vista non mancano. Non poteva mancare Elon Musk, il braccio destro di Trump nella lunga campagna elettorale. Ma anche Jeff Bezos di Amazon, Mark Zuckerberg di Meta, Sundar Pichai di Google, Tim Cook di Apple e Shou Zi Chew di TikTok, che il presidente ha rassicurato sullo stop al divieto che ha oscurato l’app cinese negli Usa. Dopo le multinazionali del tech, la politica internazionale, con la presenza, giudicata “storica” dalla Cnn, del vicepresidente cinese Han Zheng. Presente anche il presidente argentino Javier Milei, e i ministri degli Esteri di Giappone e India.
La cerimonia, assicurano molti, disegnerà anche la mappa della nuova internazionale sovranista. Non mancheranno alcuni dei più noti esponenti dell’estrema destra europea, come il papà della Brexit, Nigel Farage, la nipote di Marine Le Pen, Marion Maréchal ed Eric Zemmour, altro leader dell’estrema destra francese. E poi rappresentanti dell’ultradestra tedesca di AfD, spagnola di Vox, e portoghese di Chega. In mezzo a loro si dovranno muovere Joe Biden, Kamala Harris, George W. e Laura Bush, Bill e Hillary Clinton e Barack Obama, quest’ultimo senza consorte. L’annunciata assenza di Michelle Obama all’insediamento ha suscitato speculazioni e rumors, alimentando voci su una possibile crisi matrimoniale. Quanto all’ex vicepresidente Mike Pence, che ha avuto un ruolo controverso durante l’insurrezione del 2021, domenica non aveva ancora confermato la sua partecipazione, nonostante l’invito dato per certo dal New York Times.
Giorgia Meloni e i timori Ue – Con la rinuncia del premier ungherese Orbán, Meloni resta l’unica presenza di spicco europea. Motivo d’orgoglio per la destra di casa nostra, fonte di preoccupazione in altre parti d’Europa, visto il mancato invito a figure come la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen o la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola. La Commissione Ue è preoccupata che Trump voglia disarticolare l’Unione, a partire dalle intenzioni sulla guerra in Ucraina, col timore che favorisca una “pace ingiusta” a beneficio della Russia. Emmanuel Macron, Donald Tusk e Olaf Scholz si interrogano sul possibile impatto del rapporto Meloni-Trump sull’unità europea alla luce dei dazi annunciati e sul tema delle fake news. Il Partito Popolare Europeo (PPE), con Friedrich Merz e Manfred Weber, esprime preoccupazione per la “mancanza di rispetto da parte degli Stati Uniti”. Il Partito Socialdemocratico (S&D), tramite Iratxe Garcia Perez, teme in particolare le ingerenze di figure come Elon Musk, tema sollevato anche dal gruppo europeo Renew.
Meloni fa spallucce e fa sapere di essere già al lavoro con Trump per un loro prossimo incontro, tanto che già si parla di un possibile viaggio in Italia del nuovo capo della Casa Bianca. Inoltre, la premier è riuscita a lasciare a casa Matteo Salvini, che dice di non volare a Washington per seguire gli sviluppi del possibile “sabotaggio”, tutto da provare, delle linee ferroviarie subissate da mesi di guasti. Meloni sarà invece accompagnata da una delegazione di Fratelli d’Italia (FdI), composta da Carlo Fidanza, Andrea di Giuseppe e Antonio Giordano.
L’agenda del nuovo presidente – I primi impegni di Trump dopo l’insediamento saranno un centinaio di ordini esecutivi, tanti ne sono stati annunciati, focalizzati su immigrazione, economia e politica estera, e pensati per ribaltare le politiche di Biden. A inaugurare la prima settimana di Trump alla Casa Bianca saranno le annunciate espulsioni di massa dei migranti irregolari in varie città americane. Una serie di misure “scioccanti e a sorprendenti”, ha assicurato Tom Homan, lo zar al confine del presidente-eletto, in un’intervista a Fox. La prima operazione, che coinvolgerà gli agenti dell’ICE, è prevista per il 23 gennaio a Chicago, roccaforte dem e casa degli Obama.
Oltre allo stop al divieto per TikTok, decisione anticipata nel weekend dallo stesso Trump, la presidenza dovrebbe affrontare la questione dei dazi, con un inasprimento che riguarderà innanzitutto la Cina. Tutto con l’intento di dimostrare un cambio di rotta rispetto alla precedente amministrazione e di affermare che “l’America è tornata”. Sul tavolo c’è poi il monitoraggio del cessate il fuoco a Gaza, con Trump che ha promesso di togliere le restrizioni alle armi a Israele, e la guerra in Ucraina, che il nuovo presidente ha promesso di risolvere “entro sei mesi”. Nell’immediato è invece prevista una visita in California per gli incendi che hanno devastato l’area.
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