Trump firma due decreti per favorire i disboscamenti: vuole aumentare la produzione di legna ed evitare di importarla
- Postato il 5 marzo 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Il Presidente americano Donald Trump ha varato due ordini esecutivi che puntano a incrementare la produzione di legname proveniente dalle foreste statunitensi e da altri terreni pubblici. La firma è arrivata a pochi giorni dalla Giornata Internazionale per la Protezione delle Specie a Rischio che dovrebbe sensibilizzare l’opinione pubblica sulle specie a rischio estinzione e i loro habitat naturali. I provvedimenti permetteranno di ridurre i controlli sull’impatto ambientale dei progetti che prevedono la riduzione della superficie delle foreste e che sono previsti dalle norme vigenti come l’Endangered Species Act.
In uno dei due ordini esecutivi, riportati da Axios, è evidenziato che il legname e i prodotti derivanti rivestono un’importanza critica per la sicurezza nazionale americana perché essenziali per l’edilizia civile e le infrastrutture militari. Le decisioni prese da Trump mirano a ridurre le importazioni di legname provenienti da nazioni come Brasile, Canada e Germania e a rafforzare, come in altri settori produttivi, le aziende statunitensi con il rischio, però, di gravi conseguenze ambientali. Gli Stati Uniti possiedono vasti territori ricoperti da foreste e l’industria del legname è molto forte. L’abbattimento di migliaia di ettari di foreste preoccupa scienziati e ambientalisti ed è solo l’ultimo di una serie di provvedimenti controversi in materia adottati dall’amministrazione Trump. Dall’uscita degli Stati Uniti dagli Accordi di Parigi sul Clima alla rimozione e oscuramento del concetto di crisi climatica dai siti federali, passando per una decisa spinta in favore dei combustibili fossili a discapito delle energie rinnovabili.
Blaine Miller-McFeeley, rappresentante dell’associazione ambientalista Earthjustice, ha spiegato che “gli americani ritengono che le foreste siano delle risorse preziose per tutti i benefici che forniscono, come l’aria pulita e le attività ricreative, ma questo ordine ignora questi valori ed apre la porta per il saccheggio della terre vergini”. Secondo Miller-McFeeley, “nel lungo periodo questo peggiorerà le conseguenze derivanti dal cambiamento climatico distruggeranno l’habitat essenziale per la fauna selvatica”. Danna Smith, direttrice esecutiva della Dogwood Alliance (un’associazione della North Carolina che si batte per la tutela delle foreste presenti nel Sud degli Stati Uniti), ha affermato che l’ordine esecutivo di Trump può rivelarsi catastrofico nella lotta al cambiamento climatico e alle sue conseguenze. “Le foreste esistenti – ha ricordato – sono vitali per la lotta alla crisi climatica” perché “rimuovono l’anidride carbonica dall’atmosfera e la trattengono al loro interno e ci aiutano a proteggerci e a farci da scudo dalle peggiori conseguenze del cambiamento climatico, come incendi e alluvioni”.
Nick Pevzner, professore associato di architettura paesaggistica e pianificazione regionale all’università della Pennsylvania, non è del tutto d’accordo con le visioni catastrofiche degli ambientalisti e ha chiarito come l’effetto della decisione presa da Trump sia legato alla sua interpretazione da parte dei dipendenti federali. Questo è particolarmente vero per quello che riguarda la prevenzione degli incendi, uno dei motivi menzionati da Trump per giustificare la necessità di produrre più legname. Pevzner ha spiegato a Inside Climate News come parti del provvedimento “potrebbero potenzialmente supportare alcune attività di gestione e rinnovamento delle foreste”, specificando però che “se si tratta semplicemente di accelerare il disboscamento senza considerare le necessità a lungo termine della biodiversità o del clima o della salute delle foreste o delle necessità strutturali delle foreste, allora potrebbe rivelarsi incredibilmente dannoso”.
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