Trump e Kiev, "dichiarazione congiunta": passo avanti decisivo?

  • Postato il 24 novembre 2025
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  • Di Libero Quotidiano
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Trump e Kiev, "dichiarazione congiunta": passo avanti decisivo?

Stati Uniti e Ucraina "hanno messo a punto un quadro di pace aggiornato e perfezionato". E' quanto si legge nella dichiarazione congiunta diffusa dalla Casa Bianca dopo l'incontro di ieri tra rappresentanti di Stati Uniti e Ucraina a Ginevra "per colloqui sulla proposta di pace Usa", che sono stati "costruttivi, mirati e rispettosi, sottolineando l'impegno condiviso ad arrivare a una pace giusta e duratura", con la determinazione a proseguire i contatti.

"Entrambe le parti hanno concordato che le consultazioni sono state molto produttive - si legge -. Dai colloqui sono emersi progressi significativi verso un allineamento delle posizioni, individuando prossimi passi chiari. Hanno riaffermato che qualsiasi accordo futuro dovrà rispettare pienamente la sovranità dell'Ucraina e garantire una pace giusta e sostenibile". La delegazione ucraina "ha ribadito la sua gratitudine per l'impegno determinato degli Stati Uniti e di Donald Trump, per i loro sforzi incessanti volti a porre fine alla guerra e alla perdita di vite umane".

Ucraina e Stati Uniti "hanno concordato di proseguire nei prossimi giorni un lavoro intenso su proposte congiunte" e "resteranno in stretto contatto con i partner europei". "Le decisioni finali", viene sottolineato, saranno dei "presidenti di Ucraina e Stati Uniti", con il riaffermato impegno a "continuare a lavorare insieme per una pace che garantisca sicurezza, stabilità e ricostruzione dell'Ucraina".

Prima dei colloqui il capo della diplomazia americana, il segretario di Stato Marco Rubio inviato a Ginevra, si era detto “molto ottimista” sulla possibilità di concludere “molto rapidamente” un accordo, anche se rimangono molte incognite. I colloqui di Ginevra, conclusisi domenica sera, si sono svolti sulla base del progetto di piano in 28 punti del presidente Trump volto a porre fine al conflitto provocato da quasi quattro anni di invasione russa iniziata il 24 febbraio 2022.

A Ginevra, il negoziatore ucraino Andriï Iermak, braccio destro di Volodymyr Zelensky, ha riferito di "ottimi progressi", dopo che il presidente ucraino aveva accolto con favore una nuova versione del piano americano che riflette “già la maggior parte delle priorità chiave” di Kiev. Trump aveva dato tempo a Zelensky fino al 27 novembre per dare una risposta, precisando poi che il suo piano non sarebbe stata la sua “ultima offerta” definitiva. La versione iniziale del documento aveva suscitato l'opposizione di Kiev e dei suoi alleati europei - Parigi, Londra, Berlino e Roma - giunti domenica a Ginevra per evitare una pace che avrebbe assunto la forma di una capitolazione.

In Svizzera si sono tenuti diversi incontri tra europei, americani e ucraini, prima di un lungo bilaterale tra Washington e Kiev, nei locali della rappresentanza diplomatica degli Stati Uniti. Da parte americana erano presenti in particolare Jared Kushner, genero di Trump, Steve Witkoff, suo inviato speciale per il Medio Oriente, l'Ucraina e la Russia, e il comandante supremo delle forze Nato in Europa, il generale Alexus Grynkewich, in qualità di alto ufficiale americano.

Accolto con favore dal presidente russo Vladimir Putin, il testo iniziale del piano Trump riprendeva diverse richieste cruciali per Mosca: che l'Ucraina le cedesse dei territori, accettasse di ridurre le dimensioni del proprio esercito e rinunciasse ad entrare nella Nato. Il tutto offrendo garanzie di sicurezza occidentali a Kiev per prevenire nuovi attacchi russi. Il testo proponeva anche la fine dell'isolamento della Russia rispetto all'Occidente, con la sua reintegrazione nel G8 e la graduale revoca delle sanzioni.

“I responsabili ucraini non hanno espresso alcuna gratitudine per i nostri sforzi”, aveva tuonato sul suo social network Truth Social, affermando di aver “ereditato una guerra che non avrebbe mai dovuto scoppiare”. Da parte loro, gli europei hanno fatto tutto il possibile per partecipare alle trattative. “L'Ucraina deve avere la libertà e il diritto sovrano di scegliere il proprio destino. Ha scelto un destino europeo”, ha ribadito la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, sottolineando che il ruolo ‘centrale’ dell'Ue deve essere “pienamente riconosciuto”. In una dichiarazione congiunta diffusa sabato, i leader della coalizione dei volenterosi, tra cui la premier Giorgia Meloni, avevano espresso preoccupazione "per le limitazioni proposte alle forze armate ucraine, che renderebbero l'Ucraina vulnerabile a futuri attacchi". "Siamo chiari sul principio che i confini non devono essere modificati con la forza", avevano ribadito. E da Johannesburg per il G20, la presidente del Consiglio ha ribadito il proprio sostegno a Kiev, confermando che il piano Usa "è la base" per un piano di pace reale. Trump e il primo ministro britannico Keir Starmer hanno concordato durante una telefonata l'importanza di “lavorare tutti insieme in questo momento critico” per il futuro dell'Ucraina, ha riferito Downing Street. Oggi è prevista una riunione dei leader dei paesi dell'Ue, a margine di un vertice con i loro omologhi africani in Angola, e il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato una riunione martedì in videoconferenza degli Stati che sostengono l'Ucraina. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che sta mediando tra Kiev e Mosca, ha annunciato che oggi parlerà al telefono con Putin, come confermato dal Cremlino.

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