Trump e il principe Bin Salman sognano un nuovo Medio Oriente
- Postato il 19 novembre 2025
- Di Panorama
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Donald Trump ha rafforzato la sua sponda con l’Arabia Saudita. Ieri, il presidente americano ha ricevuto calorosamente Mohammad bin Salman alla Casa Bianca. «Oggi abbiamo un uomo estremamente rispettato nello studio ovale, un mio amico di lunga data, un mio carissimo amico, e sono molto orgoglioso del lavoro che ha svolto», ha affermato Trump, riferendosi al principe ereditario saudita. «Quello che ha fatto è incredibile, in termini di diritti umani e di tutto il resto», ha proseguito, per poi difendere bin Salman dalle accuse relative all’omicidio di Jamal Khashoggi.

Accordi strategici: nucleare civile, F-35 e investimenti record
Nell’occasione, i due leader hanno anche firmato importanti accordi: un’intesa sull’energia nucleare civile e un’altra per la vendita di caccia F-35 a Riad. Bin Salman si è anche impegnato ad aumentare gli investimenti sauditi negli Stati Uniti da 600 miliardi di dollari a un trilione di dollari. «Stasera sono lieto di annunciare che porteremo la nostra cooperazione militare a livelli ancora più elevati, designando formalmente l’Arabia Saudita come un importante alleato non membro della Nato, cosa che per loro è molto importante», ha anche affermato Trump. Non solo. Oltre a rafforzare la cooperazione in materia di intelligenza artificiale, i due leader hanno altresì siglato un accordo «per diversificare le catene di approvvigionamento dei minerali essenziali».
Accordi di Abramo, Gaza e nuova diplomazia regionale
Inoltre, al di là dei vari accordi nei settori strategici, Trump e bin Salman hanno anche discusso di dossier geopolitici, a partire dal possibile rilancio degli Accordi di Abramo. «Vogliamo far parte degli Accordi di Abramo, ma vogliamo anche essere certi di garantire un percorso chiaro verso una soluzione a due Stati», ha affermato il principe ereditario saudita. Ricordiamo che, lunedì sera, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato una risoluzione che dà il via libera al piano di pace per Gaza elaborato dalla Casa Bianca: una risoluzione che apre alla possibilità, in futuro, di creare uno Stato palestinese. Tra l’altro, nei giorni scorsi, Israele aveva chiesto di subordinare la vendita degli F-35 a Riad a una sua normalizzazione dei rapporti con Gerusalemme.
Arabia Saudita perno del Medio Oriente
Insomma, l’Arabia Saudita si conferma uno dei principali interlocutori dell’amministrazione Trump in Medio Oriente. Non a caso, Riad punta a giocare un ruolo decisivo nella ricostruzione di Gaza e nei futuri equilibri regionali. Trump, dal canto suo, sta promuovendo un ulteriore avvicinamento tra lo Stato ebraico e la monarchia saudita anche giocandosi la carta iraniana. Il presidente americano è d’altronde consapevole del fatto che tanto gli israeliani quanto i sauditi siano preoccupati dalle ambizioni nucleari di Teheran: è per questo che la Casa Bianca punta negoziare un nuovo accordo sull’energia atomica, che impedisca agli ayatollah di conseguire la bomba nucleare.