Trump: “Dazi aggiuntivi del 25% all’India perché compra petrolio russo”. Apple pronta a investire 100 miliardi negli Usa
- Postato il 6 agosto 2025
- Economia
- Di Il Fatto Quotidiano
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Martedì l’aveva minacciato, poche ore dopo ha tradotto in pratica l’avvertimento. Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha firmato un ordine esecutivo che impone un’ulteriore tariffa del 25% sulle importazioni dall’India, accusata di continuare ad acquistare petrolio russo. I dazi nei confronti dei prodotti provenienti da Nuova Delhi in questo modo raddoppiano, toccando il 50%. Nel testo del provvedimento si legge che “le azioni e le politiche del Governo della Federazione Russa continuano a rappresentare una minaccia enorme e straordinaria per la sicurezza nazionale e la politica estera degli Stati Uniti” e che risulta quindi “necessario e appropriato imporre un dazio ad valorem aggiuntivo”.
L’escalation tariffaria non riguarda solo l’India. Nelle stesse ore, a Washington, la presidente della Svizzera Karin Keller-Sutter, insieme al ministro dell’Economia Guy Parmelin, ha incontrato alcuni dei principali leader economici elvetici per preparare il decisivo faccia a faccia con il segretario di Stato Marco Rubio, in agenda alle 16:30 (ora italiana). Sul tavolo, la possibilità di scongiurare i maxi-dazi al 39% minacciati da Washington. Secondo il governo di Berna, non è previsto al momento un colloquio diretto con Trump, ma “la situazione resta in evoluzione”.
Anche il Brasile si muove per limitare i danni. Il ministro delle Finanze Fernando Haddad ha annunciato di aver completato il pacchetto di misure urgenti a sostegno dei settori più colpiti dall’aumento del 50% dei dazi Usa. Il piano, che il presidente Luiz Inacio Lula da Silva potrebbe adottare tramite decreto esecutivo, prevede linee di credito a tassi agevolati per le piccole imprese con forte esposizione all’export verso gli Stati Uniti. “Cominceremo a servire soprattutto i produttori più piccoli che non hanno alternative al mercato americano”, ha spiegato Haddad, ribadendo che l’obiettivo a medio-lungo termine è normalizzare i rapporti bilaterali.
Sul fronte interno, intanto, l’amministrazione Trump sembra pronta a premiare le aziende disposte a riportare la produzione in patria. Secondo Bloomberg, Apple annuncerà oggi un nuovo investimento da 100 miliardi di dollari negli Stati Uniti, destinato a rafforzare la propria supply chain interna e evitare i dazi del 25% minacciati sugli iPhone prodotti all’estero. Il colosso di Cupertino ha già in programma 500 miliardi di investimenti nei prossimi quattro anni, tra cui un nuovo stabilimento di server a Houston, un’accademia per fornitori in Michigan e partnership con produttori nazionali. Con la nuova tranche, l’impegno complessivo raggiungerebbe i 600 miliardi di dollari. “Il programma economico America First del presidente Trump ha garantito migliaia di miliardi di dollari di investimenti a sostegno dell’occupazione e delle imprese americane”, esulta la Casa Bianca. “L’annuncio di oggi con Apple rappresenta un’ulteriore vittoria per il nostro settore manifatturiero, che contribuirà contemporaneamente a riportare in patria la produzione di componenti critici per proteggere l’economia e la sicurezza nazionale degli Stati Uniti”.
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