Trump ammette operazioni della Cia in Venezuela: la crisi con Maduro diventa un caso internazionale

  • Postato il 20 ottobre 2025
  • Di Panorama
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Continua a salire la tensione tra Stati Uniti e Venezuela. Mercoledì scorso, Donald Trump ha confermato di aver autorizzato alcune operazioni della Cia nel Paese latinoamericano. “Ho dato l’autorizzazione per due motivi, in realtà. Primo, hanno svuotato le loro prigioni negli Stati Uniti d’America. E l’altro, la droga, ne arriva molta dal Venezuela, e molta della droga venezuelana arriva via mare”, ha dichiarato l’inquilino della Casa Bianca, per poi aggiungere che la sua amministrazione starebbe “valutando l’ipotesi di attacchi via terra”.

“Questa dichiarazione senza precedenti costituisce una gravissima violazione del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite e obbliga la comunità dei Paesi a denunciare queste affermazioni palesemente smodate e inconcepibili”, ha replicato il ministero degli Esteri di Caracas. “No a un cambio di regime che ci ricorda tanto i rovesciamenti nelle guerre eterne fallite in Afghanistan, Iraq, Libia e così via”, ha anche tuonato il presidente venezuelano, Nicolas Maduro, che ha ottenuto l’appoggio di Cuba. “Siamo fiduciosi che il Venezuela, attraverso la sua unità popolare, militare e di polizia, supererà ancora una volta le minacce e le azioni dell’impero”, ha affermato il regime castrista.

La tensione, insomma, sta aumentando significativamente. Era giovedì scorso, quando gli Stati Uniti hanno effettuato un nuovo attacco contro imbarcazioni di trafficanti di droga nell’area caraibica. Da settembre, Washington ha condotto almeno cinque operazioni di questo tipo. Nel mentre, sabato della scorsa settimana, l’ambasciata statunitense di Trinidad e Tobago ha lanciato un’allerta di sicurezza, esortando i cittadini americani a “evitare tutte le strutture governative degli Stati Uniti a Trinidad e Tobago”.

Il braccio di ferro tra Washington e Caracas è principalmente legato alla questione del traffico di droga e dell’immigrazione clandestina. Tuttavia, sullo sfondo si stagliano anche motivazioni di natura geopolitica. Negli scorsi mesi, il regime di Maduro ha rafforzato i propri legami con Pechino: una situazione che ha preoccupato Washington. Non dobbiamo del resto dimenticare che, da quando è tornato alla Casa Bianca a gennaio, Trump ha promosso una riedizione aggiornata della Dottrina Monroe con il preciso scopo di arginare l’influenza della Cina sull’America Latina.

Guarda caso, mercoledì scorso, Pechino è tornata a schierarsi con il Venezuela contro l’amministrazione Trump. “La Cina si oppone alla minaccia dell’uso della forza nelle relazioni internazionali e si oppone all’ingerenza esterna negli affari interni del Venezuela con qualsiasi pretesto”, ha dichiarato il ministero degli Esteri cinese. Le tensioni in corso tra Washington e Caracas vanno quindi lette (anche) alla luce di queste complicate dinamiche.

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Panorama

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