Trump a Washington, Vance a Palazzo Chigi: inizia la settimana “americana” di Meloni sulla partita dei dazi
- Postato il 13 aprile 2025
- Politica
- Di Il Fatto Quotidiano
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Giovedì a Washington per incontrare il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Venerdì a Palazzo Chigi per ricevere il vice di Trump, J.D. Vance. Dopo dieci giorni di caos mondiale a entrare in azione è la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Non sarà per una trattativa solo italiana, ma per rendere più visibile il potenziale ruolo che vorrebbe ritagliarsi di ponte, di mediatore privilegiato, tra l’Europa e gli Stati Uniti. Un concetto che si affrettano a precisare tutti i suoi ministri. “Il viaggio della Meloni – spiega il ministro degli Esteri Antonio Tajani aprendo un forum al Padiglione Italia di Expo 2025 a Osaka – non è un viaggio per giocare una partita italiana, è un viaggio certamente per rafforzare i rapporti con gli americani, ma è un viaggio finalizzato anche a spingere il governo americano ad arrivare a dazi zero, e l’obiettivo potrebbe essere quello di creare un grande mercato euro-americano di libero scambio”. Stessa linea del ministro per le Imprese Adolfo Urso: “La politica commerciale è di esclusiva competenza europea. Meloni farà da facilitatrice per contribuire a rimettere il confronto sui giusti binari, come abbiamo fatto in questi giorni. E nel contempo ha dossier piuttosto significativi -questi sì bilaterali- sugli investimenti nel nostro Paese, così come sul ruolo di partner fondamentale della Nato, con una presenza significativa di militari impegnati all’estero in missioni di pace”.
“Il rinvio di 90 giorni – ragionava ieri il ministro per l’Agricoltura Francesco Lollobrigida – ci permette ancor meglio di collaborare con l’Europa, ovviamente perché la delega è totalmente europea, ma anche con un approccio bilaterale come quello che Giorgia Meloni ha messo in campo invitata alla Casa Bianca” perché, dice ancora il mnistro, “è un soggetto importante il governo italiano, lo respirano, lo vivono tutti e questo può permettere di proteggere gli interessi italiani nell’ambito dell’Unione europea e quindi credo sia un vantaggio per tutti”.
Resta che servirà cercare altri orizzonti. Proprio oggi si è concluso per esempio il Business Forum Italia-India a Delhi, con quasi 500 incontri, tavoli settoriali, tavole rotonde, organizzato anche dalla Ice, l’agenzia che fa capo ai ministeri degli Esteri e delle Imprese che per l’internalizzazione delle aziende italiane. “Oggi il Made in Italy conta all’estero 623 miliardi di euro, più di un terzo del prodotto interno lordo – afferma in un’intervista all’Ansa il presidente dell’Ice, Matteo Zoppas – Il governo ha fissato il target dei 700 miliardi di euro entro fine legislatura: in vista di questo obiettivo, l’India rappresenta un partner commerciale strategico, indicato tra le massime priorità dal piano d’azione della Farnesina, nel contesto del più ampio accordo economico-industriale sottoscritto tra i premier Meloni e Modi”. Come evidenziato dai tavoli tematici al centro del Forum, i settori più promettenti per le relazioni economiche sono quelli a carattere tecnologico: meccanica avanzata, tecnologie green, infrastrutture e mobilità sostenibile, aerospazio, agri-tech, sottolinea il presidente. “La tecnologia è il fil rouge che può legare le partnership tra i due Paesi, sia perché coerente con la politica dei dazi, sia perché i settori tecnologici sono molto più B2B che B2C e ci consentono di affrontare i dazi” dice ancora Zoppas. Tra i settori dove l’Italia registra uno dei gap, Zoppas cita l’agroalimentare: “Un comparto che conta globalmente più del 12% del nostro export totale, ma che in India attualmente vale appena 78 milioni. L’agri-tech, e il settore del cibo in generale, assieme a food processing e food packaging ci offrono un potenziale immenso. Dobbiamo impegnarci a portare in India cultura e informazione, per valorizzare le nostre tecnologie e far comprendere ai produttori i vantaggi dei nostri prodotti, più costosi, ma molto più redditizi, in termini di efficacia, di quelli asiatici”.
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