Truffa della targa clonata, come proteggersi da un grosso rischio

  • Postato il 25 giugno 2025
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  • Di Virgilio.it
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In giro non ci sono soltanto truffe online o porta a porta. Esiste un inganno altrettanto subdolo, difficile da immaginare finché non si resta coinvolti. È quello della targa clonata: un raggiro in cui vittime innocenti si trovano improvvisamente accusate di reati mai commessi. A volte si tratta di una multa recapitata per un’infrazione in una città dove non si è mai stati. Altre volte, come nei casi più gravi, si viene messi in mezzo in indagini di caratura penale. Il tutto per colpa di una targa, apparentemente identica a quella della propria auto, utilizzata da malviventi su un altro veicolo per commettere furti, truffe, o peggio.

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A Milano, un uomo di 40 anni ha vissuto sulla propria pelle l’incubo della falsa accusa. Il suo nome è finito in un’indagine per truffa aggravata a danno di un anziano. L’unico indizio? La targa dell’auto ripresa dalle telecamere di sorveglianza, identica a quella della sua vettura. A distanza di settimane, si è scoperto che l’auto del truffatore era grigia, mentre quella dell’uomo milanese è bianca. Per fortuna, perché il modello era il medesimo.

A Brindisi, invece, il piano è stato ancora più articolato. Una donna ha ricevuto una telefonata da un presunto Carabiniere. “La sua targa risulta coinvolta in un reato”, le ha detto l’uomo al telefono, suggerendo di recarsi immediatamente alla motorizzazione per chiarire la situazione. L’obiettivo, però, non era la macchina ma la casa. Mentre la donna si allontanava, i ladri hanno colpito, entrando nell’abitazione e derubando l’anziana madre rimasta da sola. Una messinscena studiata, nella quale la finta clonazione della targa ha funzionato come esca.

Ulteriori varianti

Ma le varianti di questa truffa sono numerose. Ci sono multe per eccesso di velocità in città mai visitate, avvisi di infrazioni su autostrade mai percorse, perfino richiami giudiziari per atti che non sono mai stati compiuti. In alcuni casi la targa non viene neppure copiata integralmente: bastano del nastro isolante, un po’ di bianchetto, e una mano esperta per trasformare una lettera o un numero in qualcos’altro. Un piccolo ritocco che crea una grande confusione. E a pagarne le conseguenze è, spesso, chi non ha nulla da nascondere.

Ma cosa fare se si sospetta di essere vittime di una clonazione della targa? Il primo passo è presentare denuncia contro ignoti alla Polizia Stradale. È fondamentale segnalare il sospetto e fornire tutte le informazioni utili. Poi occorre raccogliere prove che dimostrino di non essere presenti nel luogo indicato dalla multa o dalla segnalazione. Possono bastare scontrini, badge aziendali o testimonianze dirette. Un modo semplice ma efficace per ricostruire l’alibi e smontare l’equivoco.

Chi ha ricevuto multe ingiustificate, spesso lo scopre solo al momento della notifica. In quel caso, agire con prontezza può evitare danni ulteriori. Alcuni controlli si possono effettuare anche online, ad esempio tramite il portale del Ministero dell’Interno, che offre strumenti per verificare eventuali anomalie legate a un numero di targa. Un passaggio utile anche prima dell’acquisto di un’auto usata, per evitare sorprese spiacevoli legate a veicoli precedentemente coinvolti in casi di clonazione.

Un fenomeno sempre più pericoloso

Quello delle targhe false non è un fenomeno nuovo, ma negli ultimi mesi ha assunto contorni sempre più pericolosi. L’efficienza dei sistemi di videosorveglianza e dei varchi automatici, infatti, se da un lato migliora la sicurezza urbana, dall’altro si basa proprio sulla lettura dei numeri di targa. E quando quella sequenza di lettere e numeri è in mano alle persone sbagliate, può trasformarsi in un incubo per automobilisti ignari.

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Virgilio.it

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