Troppo pochi sette assessori? Bucci pronto ad ampliare la squadra: “Operazione a costo zero”
- Postato il 11 novembre 2024
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- Di Il Vostro Giornale
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Liguria. “Troppo pochi sette assessori”, continua a lamentarsi il neo-presidente Marco Bucci che attende le mosse dei partiti per varare la giunta in versione definitiva. Che definitiva forse non sarà, perché le lagnanze del governatore potrebbero trovare una sponda a tutti i livelli – nazionale e locale – con l’obiettivo di ampliare in un modo o nell’altro la squadra di governo che dovrà amministrare la Liguria nei prossimi cinque anni.
La prima strada è aumentare il numero di assessori regionali, vincolato al numero di abitanti e bloccato da una legge nazionale promulgata nel 2011, in tempi di spending review e tagli lineari alla spesa pubblica. Si potrebbe fare con un emendamento alla legge finanziaria che permetterebbe alle Regioni a statuto ordinario sotto i 2 milioni di abitanti di averne due in più. A spingerlo – oltre al neoeletto Bucci – sono soprattutto i governatori delle Marche e dell’Abruzzo, entrambi politicamente vicini alla premier Giorgia Meloni. Se ne parlerà prossimamente in Conferenza Stato-Regioni, come ha spiegato lo stesso presidente ligure.
Un’altra possibilità da esplorare è la nomina dei sottosegretari, già vagliata all’epoca da Giovanni Toti ma mai attuata. Questa carica, ricalcata sulla struttura del governo nazionale, è già prevista dagli statuti di diverse Regioni tra cui Piemonte, Emilia Romagna e Lombardia (dove sono 4 e si aggiungono ai 18 assessori). Per introdurla in Liguria basterebbe la maggioranza assoluta dei voti in Consiglio, ma la norma potrebbe finire facilmente in pasto a un referendum popolare (per chiederlo basta un quinto dei consiglieri o un cinquantesimo degli elettori) e il rischio che venga bocciata sull’onda dell’antipolitica è alto. Bucci, tuttavia, è convinto che si possa ottenere lo stesso risultato con una legge ordinaria, scansando quindi le procedure aggravate.
Terza via, già sperimentata a Palazzo Tursi: i consiglieri delegati. Che tecnicamente non sarebbero assessori, ma potrebbero seguire temi specifici senza percepire un compenso ulteriore. Lo ha fatto ad esempio Sergio Gambino nel periodo della prima giunta Bucci, con delega esterna alla Protezione civile. Anche in questo caso servirebbe una norma specifica.
Bucci però, pur confermando di voler lavorare su tutti e tre i fronti, continua a parlare genericamente di “persone della società civile che potranno darci una mano“, definizione che lascia spazio a diverse traduzioni. Cita ad esempio il tavolo della cultura del Comune di Genova, coordinato da Giacomo Montanari e composto da esperti che ricoprono già incarichi in enti e istituzioni del settore. Qualcosa di simile potrebbe essere pensato per la sanità, dove l’assessorato (quasi certa ormai la nomina di Massimo Nicolò) dovrà essere affiancato da una serie di figure tecniche che potrebbero anche funzionare come i saggi di Palazzo Tursi, cioè semplici consulenti a titolo gratuito.
Bucci infatti insiste su questo punto: “Sarà tutto a costo zero, tranne le persone che avranno un ruolo nella struttura amministrativa“. Persino il bonus di assessori in giunta è convinto di poterlo ottenere senza spese aggiuntive (vorrebbe dire in pratica abbassare gli stipendi di tutti i componenti). Difficilmente potranno lavorare in regime di volontariato i project manager, da lui stesso citati più volte, che si occuperanno soprattutto di infrastrutture strategiche. Il governatore però sorride e ripete la frase pronunciata domenica sera dopo la fumata grigia a De Ferrari: “Ve l’ho detto, io faccio i miracoli…“.