Trionfo di Giulio Pellizzari alla Vuelta, primo in solitaria sull’iconico traguardo del Morredero. Impresa memorabile

  • Postato il 10 settembre 2025
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Giulio Pellizzari, 22 anni, marchigiano di San Severino, alfiere del team Red Bull Bora, ha vinto in solitaria la tappa regina del Morredero; primo al traguardo iconico con un finale strepitoso. Ha messo tutti in fila. Secondo Pidcock a 16”; terzo Hidley a 18”; quindi la maglia rossa Vingegaard e Almeida. Riccitello ha perso quasi mezzo minuto. E giovedì l’Italia punterà tutto su Filippo Ganna nella cronometro di Valladolid.

Tappa dura e selettiva

Frazione n.17. Le tensioni anti-Israel aleggiano sulla Vuelta. Il braccio di ferro polizia-manifestanti inquieta. I gruppi pro-Pal vogliono il ritiro immediato della squadra “Israel-Premier Tech”, un team diretto dal finlandese Kiell Calstrom; una squadra che schiera tra gli altri l’azzurro Marco Frigo e ha in organico ha il “Keniano bianco” Chris Froome vincitore di tutti i tre grandi Giri (4 volte il Tour de France). Le forze dell’ordine sono impegnate a proteggere corridori e la corsa. La situazione è delicata. E si è visto anche un questa tappa, la O Barco de Valdeorras-Alto de El Morredero di 143,2 km, presidiata come non mai,dalla partenza al micidiale arrivo (8,8 km al 9,7% di pendenza media). Tappa dura, selettiva; un percorso dalla Galizia alla provincia di Leon, Spagna nord occidentale. Con arrivo a 1.750 metri di altitudine.

Gara nel regno degli scalatori

Partenza alle 13.48, pioggia e vento sui corridori, attacchi ripetuti. Tra gli attaccanti c’è anche Antonio Tiberi. La fuga di giornata vede 12 uomini al comando: i battistrada reggono. Dopo una settantina di chilometri la prima tosta difficoltà: la salita di Paso de las Travieras (7,8 km al 4,1%). Quindi lo Sprint intermedio di Almazcara (vinto da Luca van Boven)che ha preceduto la salita finale lunga 35,3 km con un dislivello complessivo di 1.443 metri e picchi del 16%. El Morredero è un colosso castigliano sferzato costantemente dal vento, regno degli scalatori puri. A 30 km dal traguardo  sono sempre in fuga 11 corridori (si è staccato Nicolau. Il gruppo maglia rossa controlla.

Arrivo a quota 1.750 metri

Fuga compatta a Ponferrada, 543 metri di altitudine. Comincia la dura ascesa e il destino dei fuggitivi è segnato. Tuttavia allungano Tiberi e Tejada a 20 km dal traguardo, si aggregano Samiter e Leemreize. Niente da fare. Forcing della Red Bull Bora con Aleotti e a 10 km dalla conclusione ripresi tutti i fuggitivi. Scontro frontale tra i favoriti. Selezione inevitabile. Perde metri anche Almeida. Finale thrilling. Forte vento contrario. Attacca Giulio Pellizzari a 3 km dall’arrivo, stacca tutti con una pedalata grintosa, decisa e fa il vuoto. L’Italia sogna. Il ragazzo di San Severino Marche vince in solitaria. Prima vittoria da professionista. Un trionfo sull’Alto del Morredero. Ha consolidato la top 5 e la maglia bianca. Applausi.

Ordine di arrivo

1. Pellizzari in 3h37’. 2. Pidcock (+16”), 3. Hidley (+18”), 4. Vingegaard (+20”), 5. Almeida (+22”), 6. Riccitello (+26”), 7. Gall (+53”), 8. Traeen (+53”), 9. Kuss (+58”), 10. Jorgeson (+1’44”)

Classifica generale

1. Vingegaard, 2. Almeida (+50”), 3. Pidcock (+2’28”), 4. Hindley (+3’04”), 5. Pellizzari (+3’51”), 6. Gall (+4’57”), 7. Riccitello (+4’59”), 8. Kuss (+6’24”), 9. Traeen (+7’06”).

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Autore
Blitz

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