Trimestre deludente per Tesla. Si temono i dazi
- Postato il 22 aprile 2025
- Di Agi.it
- 2 Visualizzazioni

Trimestre deludente per Tesla. Si temono i dazi
AGI - Primo trimestre dell'anno deludente per Tesla, dovuto al crollo delle vendite dei suoi veicoli elettrici ma anche alla reazione negativa dei consumatori di tutto il mondo al crescente coinvolgimento di Elon Musk nella politica statunitense. I dati di bilancio sono inferiori alle attese degli analisti ma in realtà non sorprendono più di tanto visto che all'inizio di aprile le consegne erano diminuite del 13% nei primi tre mesi di quest'anno rispetto all'anno precedente, segnando il peggior trimestre dal 2022. Su questo dato ha pesato molto la concorrenza cinese, e infatti la casa automobilistica americana ha perso il primato di maggiore produttore mondiale di veicoli elettrici a favore del rivale cinese BYD.
I dati di bilancio parlano di un calo del fatturato totale del 9% a 19,3 miliardi di dollari, contro le aspettative degli analisti di 21,4 miliardi di dollari, mentre quello automobilistico ha perso il 20% a 14 miliardi di dollari dai 17,4 miliardi dello stesso periodo dell'anno scorso. L'utile netto è crollato del 71% a 409 milioni di dollari rispetto a 1,39 miliardi di dollari, il margine operativo di Tesla nel primo trimestre è sceso al 2,1% dal 5,5% di un anno prima, l'utile per azione è stato di 27 centesimi contro i 39 centesimi stimati mentre i ricavi pari a 19,34 miliardi di dollari sono in ribasso rispetto alle stime di 21,11 miliardi di dollari.
L'azienda ha giustificato questa performance spiegando che è dovuta innanzitutto alla necessita' di aggiornare le linee dei suoi quattro stabilimenti per iniziare a produrre una versione rinnovata del suo popolare SUV Model Y. Non solo, ma secondo quanto riferito, hanno pesato sugli utili anche i prezzi medi di vendita più bassi e gli incentivi alle vendite. Gli investitori attendono inoltre dettagli su un nuovo veicolo economico che l'azienda ha promesso di lanciare sul mercato. E c'è anche di più.
Musk è sotto pressione da parte degli investitori per il danno d'immagine causato dal suo stretto rapporto con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e dal suo controverso ruolo a capo del cosiddetto Dipartimento per l'efficienza governativa (Doge). Gli osservatori sostengono che anche i suoi interventi politici hanno danneggiato le vendite nei grandi mercati europei quest'anno: basti pensare alle critiche che il miliardario di origini sudafricane si è attirato dopo aver sostenuto attivamente il partito di estrema destra tedesco AfD.
Il futuro non promette bene: per tutto il mercato dell'auto si teme che con la nuova politica commerciale di Trump si verifichi un aumento dei costi dei componenti e dei materiali fondamentali per la produzione di veicoli elettrici (tra cui attrezzature di produzione, vetri per automobili, circuiti stampati e celle per batterie) ma Tesla potrebbe diventare, proprio per l'attivismo politico di Musk, bersaglio di dazi di ritorsione e trovarsi cosi' costretta ad aumentare il costo di produzione dei veicoli in America.
L'azienda assembla localmente tutti i veicoli venduti negli Stati Uniti, ma è comunque esposta ai dazi generalizzati e alle interruzioni della catena di approvvigionamento automobilistica globale, poiché si rifornisce di componenti da altri mercati. "Sebbene l'attuale panorama tariffario avrà un impatto relativamente maggiore sul nostro business energetico rispetto a quello automobilistico, stiamo adottando misure per stabilizzare l'attività nel medio-lungo termine e concentrarci sul mantenimento della sua salute", ha dichiarato il gruppo nella relazione sui risultati finanziari. La società ha inoltre affermato che un certo "sentimento politico dinamico e mutevole" potrebbe avere un impatto significativo a breve termine sulla domanda dei suoi prodotti e per questo potrebbe rivedere i suoi target per il 2025.
I nuovi rischi preoccupano Musk il quale si è anche scontrato con Peter Navarro, considerata la 'mente' delle politiche commerciali di Trump, mentre la Casa Bianca ha dichiarato che il suo ruolo nel governo, che in origine avrebbe dovuto continuare fino al 2026, potrebbe terminare ben prima di tale data, una volta completato il suo lavoro con Doge.
Le azioni hanno perso oltre il 40% quest'anno e ora nell'after hours viaggiano in lieve rialzo.