Tricapodanno, Macrì (Genova Inclusiva): “Con la metà del budget si potevano potenziare i servizi sanitari”
- Postato il 13 gennaio 2025
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- Di Genova24
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Genova. “Con la metà del budget impiegato per il Tricapodanno si sarebbero potute finanziare iniziative ben più significative per il benessere della comunità, come il potenziamento dei servizi sanitari durante i picchi influenzali dai più piccoli agli anziani, il supporto alle fasce più vulnerabili della popolazione o interventi a favore delle attività commerciali locali”.
È quanto afferma Marco Macrì del comitato Genova Inclusiva, attivo da anni nelle battaglie per il diritto alle cure dei bambini disabili, dopo la notizia dei costi della manifestazione organizzata dal Comune, arrivati anche quest’anno a quasi 1,2 milioni complessivi pur senza la messa in onda nazionale su Mediaset.
“Negli ultimi due anni, la gestione economica dell’evento Tricapodanno a Genova è stata oggetto di indagine da parte della Corte dei Conti e della magistratura, a seguito di due miei esposti che han sollevato dubbi sulla proporzionalità delle spese sostenute rispetto ai benefici per la cittadinanza”, ricorda Macrì.
“Nonostante le ingenti risorse pubbliche impiegate per questa iniziativa, l’impatto economico sui settori commerciali locali, come negozi e bar nelle zone interessate, è stato minimo, con molti esercizi rimasti chiusi dopo l’evento per un caro affitti che a cui il comune non ha mai prestato attenzione. Ciò dimostra che la manifestazione non ha generato il sollievo economico o sociale auspicato, alimentando ulteriori interrogativi sulla gestione dei fondi pubblici – prosegue -. Un elemento particolarmente significativo è che, pur mantenendo lo stesso budget, l’edizione più recente non ha previsto la messa in onda televisiva, riducendo così la visibilità dell’evento a livello nazionale. Questo è in netto contrasto con le dichiarazioni di governatore e sindaco, che promuovono Genova come una vetrina turistica e attrattiva. La mancata trasmissione pone una seria domanda sull’effettivo ritorno dell’investimento e sull’aderenza agli obiettivi di promozione della città.
Inoltre, durante i giorni dell’evento, i pronto soccorso cittadini hanno registrato un sovraffollamento, segno che non è stata garantita un’adeguata pianificazione per la sicurezza e la salute pubblica”.
“Alla luce di queste considerazioni, si rende necessaria una riflessione sull’utilizzo delle risorse pubbliche, orientando i futuri investimenti verso iniziative che garantiscano un impatto concreto e positivo sulla vita quotidiana dei cittadini. Genova ha bisogno di progetti sostenibili che mettano al centro le persone e le loro reali esigenze, promuovendo una crescita equilibrata e inclusiva”, conclude Macrì.