Trentini, Ballerini: “Per Tajani detenuti tutti uguali? Per Alberto fare come per Sala”. Schlein: “Governo lo riporti a casa”

  • Postato il 17 settembre 2025
  • Cronaca
  • Di Il Fatto Quotidiano
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“Per il ministro degli Esteri Antonio Tajani ‘gli italiani detenuti in Venezuela sono tutti uguali’? Siamo molto contenti quando viene ribadito il principio di uguaglianza previsto dalla nostra Costituzione. Tuttavia situazioni diverse vanno trattate in maniera diversa. Alberto Trentini è stato vittima di una sparizione forzata, è un ostaggio, non una persona che ha commesso un reato all’estero. È una situazione diversa e va trattata con tutte le cautele del caso”. Queste le parole di Alessandra Ballerini, legale della famiglia Trentini, replicando al titolare della Farnesina, che aveva rivendicato l’impegno del governo Meloni sul caso, al di là delle denunce della famiglia e della società civile sul disimpegno dell’esecutivo. “Il governo non è immobile. Siamo al lavoro, ma gli italiani detenuti in Venezuela sono tutti uguali”, aveva sottolineato Tajani rispetto al caso del cooperante italiano fermato dalle autorità del Venezuela lo scorso novembre e ormai prigioniero da oltre 300 giorni.

Parole alle quali Ballerini replica prima di una nuova udienza del processo sul sequestro, le torture e l’omicidio di Giulio Regeni, a margine di un presidio a Piazzale Clodio a Roma, dove era presente anche la madre di Trentini, Armanda Colusso. Proprio la madre in passato aveva denunciato il silenzio di Giorgia Meloni sul caso del figlio.

“Se diciamo che sono tutti uguali allora bisognerebbe fare per Alberto quello che è stato fatto per Cecilia Sala e quindi cercare immediatamente un contatto con il governo del Venezuela”, ha continuato Ballerini. Anche perché, come svelato dal Fatto, da Caracas fonti diplomatiche avevano spiegato come Palazzo Chigi non avesse “neppure telefonato alle autorità venezuelane”.

Ha così continuato Ballerini: “Noi speriamo che, a breve, questo contatto ci sia e che possa iniziare un dialogo e riportare a casa Alberto perché 305 giorni di detenzione sono insopportabili“. E ancora: “Le famiglie Regeni e Trentini sono un esempio di solidarietà per tutto il nostro Paese oltre che di dignità e questo Paese dovrebbe imparare da loro a proteggere gli italiani all’estero”.

Presente al presidio prima dell’udienza Regeni anche la segretaria Pd Elly Schlein: “Noi chiediamo al nostro governo di non lasciare nulla di intentato e di aprire un’interlocuzione politica nella forma che riterrà per riportare a casa Alberto Trentini“, ha spiegato la leader dem. E ancora: “Abbiamo chiesto anche nei giorni scorsi di riprogrammare al più presto una missione dell’inviato speciale Vignali, a cui rinnoviamo tutto il nostro supporto per questa delicata impresa, ma bisogna fare ogni sforzo e cercare quel contatto che serve per riuscire a liberare Alberto. Noi vogliamo che sia presto a casa”.

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Il Fatto Quotidiano

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