Trentacinque anni fa il primo trapianto di fegato alle Molinette di Torino: il ricordo di Mauro Salizzoni

TORINO – Era il 10 ottobre del 1990 e Baldassarre Pollarà, operaio torinese di 44 anni con moglie e quattro figli, aveva una speranza: quella di una nuova vita. Pollarà stava male, soffriva i postumi di una grave forma di epatite B e si stava aggravando. Aveva bisogno di un trapianto di fegato.

Baldassarre Pollarà ha ricevuto davvero una nuova vita quel giorno, a dargliela sono stati una donna francese di 34 anni vittima di un incidente stradale e il professore Mauro Salizzoni, fondatore del centro trapianti di fegato alle Molinette di Torino.

Proprio Salizzoni, tramite un post su Facebook, ricorda quel giorno: il primo trapianto di fegato eseguito alle Molinette.

Se chiudo gli occhi, il ricordo di quel 10 ottobre di 35 anni fa è ancora nitido.

Eravamo alle Molinette, ma non avevamo un reparto. Avevamo una vecchia stanza, letti prestataci dal Prof. Massaioli e un obiettivo che a molti sembrava un azzardo: dare una nuova speranza a Baldassarre Pollarà.

Più di ogni altra cosa, ricordo loro: le infermiere. Erano giovanissime. A 18 anni si diplomavano e diventavano subito professionali, gettate in prima linea con una maturità e una dedizione che mi commuovono ancora oggi.

Furono loro le vere artefici di quel successo. Senza sosta, con una meticolosità incredibile, trasformarono quella stanza in un ambiente sterile, lavorando a qualsiasi ora del giorno e della notte, sempre disponibili, sempre presenti. Io non lasciai l’ospedale per sette giorni, ma loro non lasciarono mai il loro posto, un minuto dopo l’altro.

Quel primo trapianto fu il frutto di una sinergia irripetibile. In sala operatoria, la mia mano era guidata e resa sicura dal lavoro instancabile che quelle straordinarie giovani donne svolgevano fuori. A loro, e a tutta la squadra che condivise con me quella folle e meravigliosa avventura, va il mio grazie più profondo

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