Traversetolo (Parma), neonati uccisi: giovedì Chiara sarà interrogata dal gip | "Volevo quei bambini"

  • Postato il 21 settembre 2024
  • Di Tgcom24
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Traversetolo (Parma), neonati uccisi: giovedì Chiara sarà interrogata dal gip | "Volevo quei bambini"

 

Le contraddizioni di Chiara Non mancano le contraddizioni date negli interrogatori e nelle dichiarazioni fatte in due momenti diversi, il 2 settembre, quando Chiara ha negato una gravidanza pregressa, e poi il 10, quando è stato ritrovato il secondo corpo. "Io volevo quel bambino", ha detto riferendosi al neonato di agosto. Ma, durante la gravidanza, "non ha mai disdegnato l'uso di sigarette elettroniche e con tabacco, anche accompagnato da assunzione di bevande alcooliche; da ultimo, dopo che il travaglio era di fatto già iniziato, e nell'imminenza del parto, Chiara non ha neppure disdegnato l'uso di marijuana", ha spiegato il procuratore di Parma Alfonso D'Avino. Inoltre, sul Web cercava come indurre o accelerare un parto, come favorire un aborto e anche notizie sulla decomposizione di un cadavere. Mai invece, ha osservato la procura, ha fatto ricerche su vita e salute di un bambino o su una possibile via d'uscita alternativa, come un parto in anonimato, per affidamento o adozione.

 

"Volevo quei figli" Inoltre, quando le è stato chiesto dagli investigatori se voleva tenere i figli, Chiara ha risposto di sì, è emerso dalla conferenza stampa in procura a Parma. "Ha riferito che, tornati dagli Stati Uniti, avrebbe detto ai genitori che era incinta". Per la prima gravidanza "ha detto che il bimbo era nato morto, e di essersi limitata a prenderlo e seppellirlo". Anche per il secondo parto ha raccontato la stessa cosa: che è nato morto, quindi avrebbe tagliato il cordone e lo avrebbe sepolto. 

 

Se le indagini svolte hanno ipotizzato e stanno continuando a ricostruire i fatti, ben più complesso è comprendere le ragioni di quello che avrebbe commesso. "Difficile trovare un movente", ha risposto il procuratore a un giornalista durante la conferenza stampa in procura. "Ma se si fosse trattato di un errore, come è possibile ripetere a distanza di poco meno di un anno la stessa condotta?", ha domandato a propria volta.

 

Dopo la morte del primo figlio "andò a fare shopping" Quello che ha lasciato perplesso e impressionato gli inquirenti è il comportamento tenuto dalla giovane, prima e soprattutto dopo i parti. "A meno di 24 ore dal parto ha avuto la forza fisica di andare dall'estetista, in un bar, mangiare la pizza con la famiglia. Ci si chiede che cosa c'è dentro. La cosa trova riscontro nella verifica di cosa è successo un anno prima: dopo la morte del figlio, il pomeriggio, il giorno dopo, andò a fare shopping con un'amica", ha detto D'Avino.

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Tgcom24

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