Travaglio a La7: “Bisogna separare Nordio dalla giustizia, non le carriere del pm dal giudice”
- Postato il 29 ottobre 2025
- Giustizia
- Di Il Fatto Quotidiano
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“Bisogna capire per quale motivo una maggioranza parlamentare si sta così scalmanando per fare una cosa che non porterà nessun risultato pratico, neanche a loro”. Con queste parole il direttore del Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, apre il suo intervento a Otto e mezzo, su La7, analizzando la riforma costituzionale sulla separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri, cavallo di battaglia del ministro della Giustizia Carlo Nordio.
Travaglio spiega: “Fin quando le carriere sono unite sia i giudici sia i pubblici ministeri sono soggetti soltanto alla legge e quindi non sono soggetti al potere politico e al potere economico. Quando i pubblici ministeri saranno staccati dai giudici, i giudici continueranno come oggi a essere indipendenti, ma non gli arriverà più l’acqua perché si chiuderà il rubinetto di quelli che l’acqua la devono far arrivare, cioè i pubblici ministeri, che verranno messi sotto controllo dal governo, come in tutti i paesi dove c’è la separazione delle carriere”.
E aggiunge: “Licio Gelli, che è il padre di questa riforma, Craxi e Berlusconi non erano mica degli scemi. Lo sapevano benissimo: infatti tutti e tre hanno sostenuto sia la separazione delle carriere, sia la sottoposizione del pm sotto l’esecutivo”.
Il rischio, secondo il direttore del Fatto, è di snaturare il ruolo del pubblico ministero: “Se il pm lo stacchi dalla cultura dell’imparzialità del giudice e lo lasci da solo, diventa un super poliziotto e quindi diventa ancora più giustizialista di quello che dicono che sia oggi – continua – È evidente che non faranno mai una riforma per lasciare il pm indipendente e sganciato dalla cultura del giudice. È il primo passo per avere il pm al guinzaglio dei politici, che indaga contro coloro che vogliono i politici, e lascia stare i grandi reati di mafia, di finanza, di corruzione, di fondi comunitari, di Pnrr”.
Travaglio lega questa impostazione anche alla nuova riforma del codice di procedura penale elaborata dalla Commissione Nordio, che il Fatto ha pubblicato in anteprima: “C’è scritto che per perquisire uno devi avvisare il suo avvocato due ore prima, così ha due ore per far sparire la roba che tu vai a cercare nella perquisizione”.
E rammenta: “È già legge che per arrestare uno glielo devi dire cinque giorni prima, e infatti l’altro giorno, a fatica, erano riusciti ad acchiappare 22 borseggiatrici. Il pm ha chiesto l’arresto, ma il gip non le ha potute arrestare, perché ha dovuto avvisarle prima che dovevano presentarsi. Secondo voi, quelle si sono presentate? Ma manco per sogno.”
Travaglio conclude con un affondo: “Questo è il problema della giustizia: bisogna separare Nordio dalla giustizia, non le carriere del pm dal giudice“.
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