Tratta di esseri umani e sfruttamento della prostituzione: emesse 5 misure cautelari a Torino

  • Postato il 23 aprile 2025
  • Cronaca
  • Di Quotidiano Piemontese
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TORINO – Sono accusate di associazione per delinquere finalizzata alla tratta di esseri umani, con l’aggravante della finalità dello sfruttamento della prostituzione, le cinque persone colpite da una ordinanza di custodia cautelare.

Le indagini

L’attività investigativa è stata avviata nel settembre 2024, quando la Squadra Mobile di Torino ha scoperto una rete di cittadini dedita alla tratta di connazionali transessuali che, fatti giungere dal Brasile con la falsa promessa di un lavoro regolare, erano poi costretti a prostituirsi.

L’indagine ha permesso di raccogliere elementi utili a identificare le vittime dei reati e a ricostruire i ruoli svolti dai singoli compartecipi dell’associazione delittuosa.

Nel corso delle investigazioni, è emersa l’attività di reclutamento delle vittimi effettuata direttamente in Brasile a opera di persone diverse dagli odierni indagati ma a loro collegate.

Cosa accadeva alle vittime

In Italia, l’attività di prostituzione dei transessuali giunti dal Brasile veniva gestita da due coniugi brasiliani, promotori e organizzatori dell’attività criminale.

Questi procuravano alle vittime degli alloggi nei quali farle stabilire e controllarle, pretendendo la corresponsione di un canone di locazione nonché il pagamento del “posto” in strada nel quale erano costrette a prostituirsi, oltre al versamento integrale di tutti i guadagni del meretricio.

Il padre di uno dei due coniugi aveva il compito di provvedere all’acquisto di generi alimentari e vestiario per le transessuali, inoltre le accompagnava dalle abitazioni al luogo di prostituzione e, al termine del “turno”, si faceva consegnare le somme di denaro guadagnate.

Sua moglie si preoccupava di preparare i pasti per le transessuali il cui corrispettivo veniva detratto dai proventi.

Ancora, l’indagine ha disvelato il ruolo decisivo attribuito dall’associazione ad una delle transessuali che aveva il compito di controllare senza sosta le vittime che si prostituivano in strada con lei, ricevendo dai vertici dell’organizzazione le “istruzioni” da impartire alle altre e intervenendo – se necessario – anche con violenza.

Le vittime, inconsapevoli del destino al quale sarebbero andate incontro, accettavano di trasferirsi dal Brasile in Italia ma, una volta giunte a Torino, veniva loro sottratto il passaporto – con la promessa di restituzione al saldo del proprio debito – ed erano costrette a prostituirsi, perdendo ogni margine di libertà di scelta, movimento e autodeterminazione.

Contestualmente all’esecuzione del provvedimento, sono state effettuate, su disposizione della Procura di Torino, perquisizioni personali e domiciliari, che hanno consentito di recuperare i passaporti delle vittime nonché di sequestrare migliaia di euro in contanti, computer e smartphone sui quali saranno svolti accertamenti tecnici.

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Quotidiano Piemontese

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