Trasporto pazienti delle strutture residenziali, Casella (AVS): “Mancanza di rispetto per i volontari, necessarie le scuse dell’assessore Nicolò”
- Postato il 15 luglio 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Liguria. Il consigliere regionale Jan Casella (Avs) ha chiesto alla giunta i motivi per cui non ha ancora predisposto un piano di intervento per evitare i problemi di trasporto, evitando lo spostamento dei pazienti e l’impiego dei volontari, destinando le risorse risparmiate per implementare gli altri servizi svolti dalle pubbliche assistenze e dagli enti di volontariato.
Il consigliere ha rilevato che i pazienti vivono queste percorrenze con uno stato di grave sofferenza fisica e psicologica mentre gli enti di pubblica assistenza vengono distolte dagli interventi di emergenza.
“Durante la discussione sul trasporto degli anziani dalle strutture protette agli ospedali per le visite periodiche, l’assessore alla sanità Massimo Nicolò è intervenuto per dire che i volontari delle pubbliche assistenze non possono conoscere le esigenze dei pazienti trasportati per questi accertamenti medici. È una posizione inaccettabile, per cui chiediamo all’assessore di scusarsi coi volontari e con le pubbliche assistenze che quotidianamente accompagnano anziani e ricoverati nelle case di cura” afferma Jan Casella, componente della commissione regionale Sanità, che si dichiara “sconcertato” per il commento “fuori luogo” dell’assessore Massimo Nicolò nel Consiglio regionale di oggi.
“La nostra interpellanza nasce dal confronto con pubbliche assistenze ed associazioni di volontariato operanti nell’entroterra. I volontari ci hanno esposto una necessità che, secondo loro, sarebbe facilmente risolvibile. In pratica, molti pazienti anziani delle Residenze protette sono sottoposti periodicamente a visite mediche di controllo. Per effettuare queste visite, sono trasportati in ambulanza negli ospedali, con lunghi tragitti su percorsi tortuosi sulle strade dell’entroterra. Pensiamo in particolare ai controlli neurologici, per i quali spesso non serve alcuna strumentazione. Oppure alle visite cardiologiche, dove bastano attrezzature facilmente trasportabili a mano”, spiega Jan Casella.
“In questi casi, riteniamo più efficiente compiere queste visite nelle strutture residenziali. Ci sembra una gestione razionale ed efficace del servizio. I volontari delle pubbliche assistenze hanno usato la definizione di ‘inutile tortura’ per descrivere i lunghi viaggi a cui sono sottoposti i pazienti verso gli ospedali solo per fare un colloquio o un semplice accertamento cardiologico. Chiaramente, riteniamo sacrosanto il trasporto in ospedale in tutte le situazioni necessarie a garantire la salute del paziente”, dichiara l’esponente di AVS.
“Pensavamo che, da parte della giunta, ci fosse la comprensione del problema e la volontà di risolverlo, nel pieno interesse dei pazienti, soprattutto quelli anziani o con patologie che ne rendono difficile lo spostamento. Ovviamente questo ripensamento del servizio non significa tagliare i finanziamenti a pubbliche assistenze ed enti di volontariato, ma destinarli alle stesse realtà per servizi più adatti alle esigenze del territorio”, prosegue il consigliere regionale.
“Purtroppo l’assessore ha minimizzato il problema, arrivando addirittura a sostenere che i volontari e le pubbliche assistenze sono incapaci di comprendere le necessità dei pazienti. Possiamo sopportare la supponenza con cui l’assessore ha liquidato le nostre richieste, ma non possiamo accettare la mancanza di rispetto con cui ha trattato i volontari che, ogni giorno, svolgono un servizio fondamentale, mettendo a disposizione del prossimo il loro impegno e il loro tempo” conclude il consigliere Casella.
L’assessore alla sanità Massimo Nicolò ha sottolineato la necessità di alcune verifiche effettuate in ospedale per pazienti delle rsa, manifestando perplessità di tipo tecnico organizzativo sulle eventuali visiti degli specialisti ospedalieri nella residenza stessa, in assenza di adeguate strumentazioni. L’assessore ha rilevato le opportunità già offerte in alcune realtà dalla telemedicina.