Trascinatore all’Inter, goleador con l’Argentina (dove ha raggiunto pure Crespo): i dati dicono che Lautaro Martinez è tra i top mondiali

  • Postato il 16 ottobre 2025
  • Calcio
  • Di Il Fatto Quotidiano
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“Mi sento sottovalutato, penso di essere tra i 5 attaccanti più forti al mondo”. Così Lautaro Martinez circa un mese fa durante un’intervista a La Gazzetta dello Sport. Non si può dire con certezza se sia o non sia tra i primi cinque attaccanti più forti a livello internazionale – in certe valutazioni subentrano anche i gusti soggettivi – ma i numeri suggeriscono che dietro l’affermazione di Lautaro ci sia del vero. Nonostante una serie di frasi fatte sul suo conto – puntualmente smentite dai dati – e l’opinione pubblica sempre più divisa spesso mistifichino la realtà quando si parla del livello raggiunto dall’attaccante argentino dell’Inter.

Partiamo dai numeri base: 220 gol totali in 478 partite tra club e nazionale. Quasi una rete ogni due partite, dato già non banale. In Serie A, dal 2018/19, nessuno ha segnato più di lui: 118 gol. Poi una serie di traguardi che lo elevano a top player a livello internazionale. L’ultimo è quello ottenuto con l’Argentina dopo la doppietta contro Porto Rico in amichevole: con 35 reti totali siglate in Albiceleste, è il quarto miglior marcatore di sempre della sua nazionale. Raggiunto Hernan Crespo. Meglio di lui solo tre colossi del calcio argentino: Lionel Messi (114 gol), Gabriel Omar Batistuta (54), Sergio Aguero (42). E a eccezione dell’irraggiungibile Leo Messi, gli altri due – a 28 anni – possono essere eguagliati e superati.

Lautaro Martinez è un top nel suo ruolo: i dati

Arriveremo anche a parlare di trofei, ma per il momento ci soffermiamo sui numeri individuali, partendo ancora dai gol. Dei 220 totali, 185 sono arrivati tra Racing e Inter, 158 in maglia nerazzurra, di cui è il miglior marcatore della storia in Champions League (23 gol). Escludendo il suo primo anno in Italia – 27 presenze in A e 6 gol – Lautaro Martinez non è mai andato sotto le 12 reti della scorsa stagione in campionato: 14 nel 2019/20, poi 17 nell’anno del primo scudetto, 21 e 21 nei due anni successivi, fino ai 24 della stagione 2023/24 (l’anno della seconda stella) in cui è stato capocannoniere. Poi i 12 della scorsa, frenato da alcuni problemi fisici e da un lavoro diverso chiesto da Inzaghi, a tratti “sacrificato” per lasciare spazio a Marcus Thuram. Sei anni consecutivi in doppia cifra in Serie A non sono banalità.

E poi c’è il falso mito: “Segna solo contro le piccole”. Partiamo intanto dal dire che anche e soprattutto quei gol, contro le squadre “piccole”, sono spesso determinanti nell’economia di una stagione. Ma non è una verità. Perché Lautaro Martinez ha segnato una doppietta nel 3-0 del derby nell’anno del primo scudetto, un’altra sempre nel derby in semifinale di Coppa Italia l’anno successivo, l’1-1 nella finale di Supercoppa Italiana poi vinta dai nerazzurri contro la Juventus sempre nel 2021/22, il gol ad Anfield contro il Liverpool che aveva ridato speranza all’Inter agli ottavi di Champions, quelli ancora al Milan in finale di Supercoppa Italiana e in semifinale di Champions League nel 2022/23 (e prima ancora al Benfica ai quarti). Fino allo scorso anno: gol al Feyenoord agli ottavi, uno all’andata e uno al ritorno al Bayern ai quarti, uno al Barcellona nello storico 4-3 in semifinale.

E se non dovessero bastare, ce ne sono altri cinque nella Copa America 2024 vinta dall’Argentina: capocannoniere e gol in finale, decisivo. Non è solo una questione di big match: Lautaro segna quasi sempre gol decisivi. Delle 115 reti segnate con l’Inter in campionato fino alla passata stagione, ben 96 sono stati “gol utili“, ovvero marcature che hanno cambiato in maniera definitiva il punteggio di una partita. Secondo una statistica mostrata di recente da Sky Sport, da solo garantisce in media 20 punti a stagione ai nerazzurri. Lautaro d’altronde è ormai il leader tecnico, ma anche carismatico dell’Inter, di cui è capitano affermato e riconosciuto anche e soprattutto dai tifosi nerazzurri, oltre che ovviamente dai compagni di squadra. E infatti Inzaghi in passato ne aveva lodato l’atteggiamento anche quando non era in perfette condizioni fisiche. Carattere che gli ha permesso di vincere (tanto) sia con l’Inter che con la nazionale argentina.

Il palmarés di Lautaro Martinez

E c’è un altro motivo per sostenere che i suoi gol non sono mai inutili. Perché Lautaro Martinez – 28 anni – ha vinto tanto in carriera. Partiamo dai trofei con l’Inter: in sette stagioni ha già conquistato 2 scudetti, 3 Supercoppe Italiane e 2 Coppe Italia. Sempre da protagonista, giocando anche due finali di Champions League, unico vero tassello che gli manca in una carriera comunque ancora lunga. E poi la nazionale: un Mondiale (“non da protagonista” si dirà, ma per colpa di un infortunio) in cui ha comunque giocato sempre – da titolare o da subentrato – e ha segnato il rigore decisivo ai quarti contro l’Olanda. Ma anche due Copa America, la prima nel 2021, la seconda nel 2024. Questa volta sì da protagonista assoluto. Capocannoniere della competizione con 5 gol, gol decisivo nell’1-0 in finale, altri quattro nella fase a gironi.

In sette stagioni in Europa si è preso l’Inter, la Serie A e la nazionale argentina. E a 28 anni si presuppone che sia appena entrato nella fase clou della sua carriera, con già tantissima esperienza alle spalle. I gusti calcistici sono sempre soggettivi e il suo stile di gioco può piacere o non piacere, ma Lautaro Martinez non può non essere considerato tra i migliori del mondo. Lo dicono i numeri.

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